Scuole iniziate nel Municipio X: disagi per bimbi, genitori e insegnanti

Tra i problemi principali carenza di materiale e strutture non idonee

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Il primo giorno di scuola è passato ma i problemi che in molti hanno lasciato all’inizio dell’estate li hanno ritrovati con la riapertura del nuovo anno scolastico.

DISAGI – In tutta Roma sono tantissimi gli istituti che non erano e non sono pronti ad accogliere gli alunni ed il Municipio X non è da meno. Di fatti le promesse del sindaco Marino e dell’Assessore alla Scuola di Roma Capitale Cattoi si sono verificate essere, per ora, vane parole.
La realtà è che mancano banchi e sedie, ci sono edifici senza la minima manutenzione e in alcuni casi anche le strade ed i marciapiedi che collegano i plessi scolastici sono infestati da buche, radici di alberi e segnaletica non appropriata. La Lista Marchini, come ha dichiarato Alessandro Onorato, ha voluto donare simbolicamente 10 banchi e 10 sedie, grazie alla collaborazione con la Onlus Sos Infanzia nel Mondo, alla scuola Buenos Aires di via Renato Fucini in III Municipio, che ospita oltre 600 alunni.

GLI INTERVENTI – Nel Municipio X, come dichiarato dall’assessore ai Lavori Pubblici, c’è stato un fitto programma di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria in numerose scuole come nell’Istituto Comprensivo “Alessandro Magno” all’Axa con la realizzazione di due nuove aule, oppure nell’Istituto Comprensivo “Alessandro Magno” ad Acilia con la realizzazione di una nuova aula, o ancora nell’Istituto Comprensivo “Giovanni Paolo II” a Dragoncello con l’eliminazione infiltrazione dal tetto. Tuttavia questo è il lato bello della medaglia riguardante il territorio di Ostia ed entroterra. C’è anche un’altra verità, quella raccontata da insegnanti e genitori, che è ben diversa. Ad esempio di fronte al plesso scolastico “Mar dei Caraibi” la strada è ancora danneggiata, nonostante il rifacimento solo parziale del marciapiede di pochi mesi fa, e il solito slalom tra radici e buche è stato ripreso puntualmente dai genitori dopo la pausa estiva. I commenti che si leggono incessanti anche sui social network hanno tutti un solo comune denominatore: “I cittadini non vivono di annunci, servono i fatti”.

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