Tor Sapienza, ancora scontri nella notte: bombe carta contro la polizia

Intorno alle 22 un gruppo di circa 50 persone, alcune delle quali armate di bastoni, si è diretto verso il centro di accoglienza dei minori di via Morandi per protestare contro la presenza degli immigrati

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Altra notte di scontri a Tor Sapienza dopo la “guerriglia” di lunedì. Intorno alle 22 un gruppo di circa 50 persone, alcune delle quali armate di bastoni, si è diretto verso il centro di accoglienza dei minori di via Morandi per protestare contro la presenza degli immigrati.

BOMBE CARTA – I manifestanti hanno lanciato bombe carta contro la polizia intervenuta per contenere la contestazione. Un poliziotto è rimasto ferito, con una prognosi di sette giorni al Pertini, e cinque pattuglie sono state danneggiate.

IL PRECEDENTE – L’altra notte, a Tor Sapienza, “è accaduto un fatto senza precedenti nella nostra città. L’esasperazione dei cittadini per l’abbandono delle periferie e per gli effetti della crisi ha trovato lo storico capro espiatorio, il migrante e il rom” ha scritto in una nota Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio. Quello che è successo è una manifestazione dei residenti, degenerata poi in uno scontro con lancio di sassi e cassonetti dati alle fiamme, nei confronti dei rifugiati che si trovano nel centro di prima accoglienza della zona.

L’INTERVENTO DELLE FORZE DELL’ORDINE  Sul posto erano intervenute le forze dell’ordine, che avevano riportato la situazione sotto controllo. “Le condizioni di elevato disagio socio-economico stanno provocando forti tensioni sociali nelle periferie – ha continuato Peciola – Purtroppo, all’aumento dei conflitti corrisponde una diminuzione della mediazione sociale e questo fenomeno si presta ad essere strumentalizzato politicamente da gruppi neofascisti, e figure vecchie e nuove dell’estrema destra. Il disagio e il degrado stanno cadendo addosso all’intera società civile: ai cittadini, agli abitanti, ai romani e agli immigrati. Dobbiamo invece incentivare la progettualità sociale nelle periferie, a sostegno di obiettivi di sicurezza salute e dignità per tutti. Non servono soltanto più risorse per la Capitale, serve un’attenzione politica per la città che è anche il punto di approdo di migliaia di migranti e rifugiati. Senza una politica di sostegno all”accoglienza che coinvolga il Governo, da sola la città non ce la può fare. Chiediamo che con urgenza venga convocato un vertice che coinvolga il Comune e i ministri competenti prima che la situazione diventi ancora più allarmante. Chiediamo anche- ha concluso il capogruppo di Sel- che le formazioni di estrema destra animatrici di tali tensioni vengano interdette dalla pubblica piazza. Agli aggrediti va la solidarietà del gruppo Sel in Campidoglio”.

MANIFESTAZIONI – Le proteste continueranno nei prossimi giorni. Il Coordinamento Ponte di Nona (Caop), il Coordinamento associazioni civiche e il Coordinamento periferie hanno lanciato per sabato 15 novembre la grande mobilitazione “Rivogliamo la nostra città”. Il corteo partirà alle 10.30 da piazza dell’Esquilino.

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