Paura nelle periferie: Vigne nuove contro il rifugio dei senza tetto

Anche a Montesacro il rischio di un nuovo insediamento contro l'emergenza freddo mette in agitazione il quartiere

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Le periferie romane allo sbando hanno sempre più paura, di tutto. E non solo a Tor Sapienza e Corcolle rischia di innescarsi una vera e propria guerra tra poveri,  dove lo scontro è di volta in volta tra residenti e clochard, immigrati o zingari.  L’aumento dell’intolleranza è ovunque: un’altra santa barbara rischia di esplodere in queste ore nel quartiere di Vigne Nuove dove per l’emergenza freddo, il Comune ha deciso di ristrutturare un edificio da tempo abbandonato in via Sergio Tofano per accogliere i senzatetto.

PARTE DA DICEMBRE – La struttura sarà attiva da dicembre fino al 31 marzo, ma la sua collocazione fa infuriare i residenti. Il ricovero, 30 posti letto, confinerà con un asilo nido in funzione: “La Contea degli Hobbit”. Il giardino della scuola sarà separato solamente con una ringhiera dal centro. La preoccupazione dei genitori dei piccoli alunni è tanta; temono rischi per la sicurezza dei loro figli. Il ricovero sarà attivo soltanto per 15 ore, durante la notte a per colazione, e fornirà letto, pasto e doccia calda agli ospiti. I senzatetto saranno consegnati alla struttura dalla Sala Operativa Sociale. Ad allarmare i genitori è inoltre il fatto che la mattina, terminate le 15 ore di accoglienza, gli utenti del centro verranno accompagnati fuori dai cancelli del ricovero e lasciati senza assistenza nelle vie del quartiere.

POSTO SBAGLIATO – Le famiglie dei bambini, che si dichiarano a favore di progetto per aiutare i bisognosi, contestano la scelta del posto dove il servizio verrà istituito: «Inaccettabile vicino ad un nido». L’amministrazione difende l’iniziativa che permetterebbe la ristrutturazione dello stabile che poi sarà consegnato ad aprile al municipio. I residenti non ci stanno e in un’infuocata assemblea nella sede del CdQ Vigne nuove hanno gridato il loro No. Per ora i lavori nell’edificio sono sospesi e si attendono risvolti nei prossimi giorni. Alcuni residenti sono pronti ad occupare la struttura per evitare la realizzazione del centro.

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