Roma, scontri tra polizia e Casapound: protesta contro gli immigrati

Le operazioni, iniziate la mattina presto sotto il controllo delle forze dell’ordine, sono da subito risultate difficoltose

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Sono iniziate questa mattina le operazioni di trasferimento dei cittadini stranieri che hanno acquisito il diritto all’assistenza presso la struttura individuata, in quanto ritenuta idonea, a Casale di San Nicola.

Le operazioni, iniziate la mattina presto sotto il controllo delle forze dell’ordine, sono da subito risultate difficoltose, per l’ingerenza di elementi estremisti che hanno tentato di dissuadere gli ospiti.
In occasione dell’arrivo presso la struttura il convoglio, scortato dalle forze dell’ordine, è stato bloccato da appartenenti al Comitato di quartiere, spalleggiato anche da elementi esterni.

La Polizia, dopo aver tentato invano ogni possibile via di dialogo, sta intervenendo per la rimozione delle numerose auto parcheggiate nella sede stradale, valutando anche a carico dei proprietari la sussistenza di responsabilità penali e amministrative.

L’iniziativa, infatti, sta creando notevoli disagi anche ai residenti della zona. «Militanti di Casapound – riporta il Messaggero.it – hanno indossato i caschi e hanno fronteggiato gli agenti. Alcuni uomini sono stati portati via per essere identificati. La Questura di Roma ha comunicato che quattro agenti di polizia risultano feriti dopo i tafferugli».

«Abbiamo inviato 19 richiedenti asilo» per alloggiare nel centro a Casale San Nicola «ma i residenti della zona stanno facendo un blocco stradale per evitarlo. Ovviamente queste persone entreranno nel centro». Come? «Rimuovendo il blocco. Noi non faremo nessun passo indietro». Lo ha affermato il prefetto di Roma, Franco Gabrielli.

«Nello spiazzo davanti alla struttura che dovrebbe ospitare i rifugiati, dove i cittadini sono in presidio permanente da quasi tre mesi, sono arrivati i blindati delle forze dell’ordine – fa sapere CasaPound Italia -. Le 250 famiglie del piccolo comprensorio tra la via Braccianese e la Storta, al confine tra XIV e XV Municipio, ritengono non solo l’edificio e la zona – molto isolata – inadeguate all’accoglienza, ma temono che l’arrivo di cento migranti su una popolazione di poco più 400 persone, finisca col diventare una vera e propria ‘invasione’, ingestibile dal punto di vista della sicurezza. Per questo sono determinati a non smettere di lottare neanche adesso, quando di fronte a loro vedono schierate con grande imponenza di mezzi le forze dell’ordine. Una protesta pacifica, certamente, ma che non si arresterà fino a quando non si avrà la certezza che Casale San Nicola resterà a loro».

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