All’ombra dei cipressi che attraversano la Capitale, a pochi giorni dalla ricorrenza che rinnova il legame tra i posteri e i cari defunti, i cimiteri più grandi di Roma si preparano ad accogliere il corposo flusso di visitatori che già a partire da questa
mattina hanno popolato i solitari vialoni alberati attraversati da lapidi e croci per recapitare ai propri cari un fiore o una semplice visita.
Al cimitero monumentale del Verano i lunghi sentieri che corrono tra i sepolcri sono stati tirati a lucido già da qualche giorno. Si presenta decisamente bene, alla vigilia del 2 novembre, l’intera area che, dalle tombe dei grandi, che corre verso l’interno in quello che un tempo era l’antico campo dei Verani, la gens senatoria ai tempi della repubblica romana, con con i sei punti accoglienza allestiti dal personale Ama per offrire assistenza ai visitatori fino al prossimo 3 novembre. Nei gazebo è stato anche distribuito il materiale informativo per la localizzazione delle tombe e le locandine che elargiscono informazioni circa la campagna contro la zanzara tigre e le visite guidate giornaliere con ben nove itinerari tematici fino al prossimo 3 novembre.
Eppure, salendo a bordo della navetta che dal capolinea proprio all’ingresso de Verano ogni 15 minuti effettua il giro delle varie sezioni c’è chi ricorda le condizioni in cui questo cimitero versa il resto dell’anno quando finita la festa, silenzio e degrado si impadroniscno nuovamente dei loculi. «In questi giorni il cimitero sembra una vetrina molto curata. Dovreste vedere lo stato in cui sta nel resto dell’anno» testimonia un’anziana signora con un mazzo di crisantemi in mano. «Molte volte, quando vengo qui ho paura perché sono sola – continua la donna – Non si vedono custodi e in più mi tocca fare pulizia se voglio mantenere un minimo di decoro. Adesso si preoccupano di ripulire tutto in occasione della ricorrenza dei morti».
«È inconcepibile che un luogo così importante sia abbandonato all’incuria durante il resto dell’anno» aggiunge un signore di passaggio denunciando la «zozzeria» che di solito imperversa in alcune zone ed i continui furti commessi tra i sepolcri. Ed infatti venerdì Papa Francesco, in occasione della ricorrenza di Tutti i Santi, presiederà la Santa Messa proprio al Verano e per quella data ogni foglia dovrà essere rimossa, ogni cassonetto svuotato e persino i venditori di fiori, all’esterno del cimitero, spostati altrove. Insomma, in barba all’incuria che solitamente costringe parenti e visitatori a darsi da fare per rendere più decoroso il riposo dei propri defunti, in questi giorni il camposanto più celebre d’Italia presenta un aspetto impeccabile.
Chissà se in occasione della ricorrenza di dopodomani verranno rimosse anche le roulottes parcheggiate nei pressi di piazzale del Verano, a ridosso dell’ingresso del sepolcreto, abitate da senzatetto di diversa nazionalità tra cui colombiani ma anche italiani. «In questa zona si sta sicuri tre giorni si e due no» sussurra una donna dell’Est mentre spazza diffidente all’esterno della sua casa di fortuna, mentre tra l’erba alta si intravedono bottiglie di birra vuote e cartacce.
Spostandosi dal Verano a Prima Porta la situazione cambia notevolmente. Grazie al servizio “linee della memoria” intensificato dall’Atac per facilitare il raggiungimento dei cimiteri romani, in questo periodo i collegamenti tra i luoghi del ricordo della Capitale si presentano sufficientemente agevoli. Fino al 3 novembre, infatti, le linee C2, C3 per il Verano; C1, C2, C3, C3 limitata (da piazza Mancini), C4, C5, C6, C7, per il cimitero Flaminio; C8, C11, C13 e 703 per il cimitero Laurentino, saranno attive anche nei giorni feriali e partiranno da ciascun capolinea ogni mezz’ora.
Al cimitero di Prima Porta, il più grande d’Italia con i suoi 37 chilometri di strade interne, la situazione decoro non rispecchia esattamente quella del Verano. Cassonetti ricolmi di fiori secchi, marciapiedi sconnessi, frammenti di lapidi abbandonati in mezzo all’erba alta, cartacc
e, rifiuti piuttosto voluminosi si intromettono con prepotenza incutendo un senso di abbandono, nonostante la vigilia della ricorrenza. Molte tombe che giacciono a terra sono letteralmente sovrastate da rami e foglie ed è necessario prestare attenzione nel percorrere il tragitto reso accidentato dall’asfalto colabrodo. Anche a Prima Porta venerdì si terrà un a processione commemorativa. Forse entro quella data anche qui l’erba alta scomparirà per lasciar spazio, come al Verano, all’immagine decorosa di un’ara-vetrina che si fa bella una volta l’anno.