Roma nel gelo, ecco chi lavora per l’accoglienza ai senza tetto

Una guida nelle organizzazioni e nelle strutture di accoglienza per chi non ha un tetto e vive per strada

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Roma si vanta di essere da sempre una città accogliente. E molte sono le iniziative che lo testimoniano. Ma quando arriva un freddo polare e improvviso come quello di questi giorni si può misurare la reale capacità della città di mantenere fede a una delle sue vocazioni. Se l’anticipo della prima gelata ha “sorpreso” un po’ tutti, quest’anno le istituzioni sembrano essere preparate ad anticipare l’avvio e a incrementare le iniziative previste a partire dai primi di dicembre. Così per il Comune di Roma è già partita la sfida dell’accoglienza per le oltre seimila persone che, secondo le statistiche, vivono in strada nella nostra città. Roma capitale mette quindi a disposizione i suoi 7 centri di accoglienza per uomini e donne con servizio di pernottamento, lavanderia, fornitura di abiti e mensa. E punta a dare un tetto a circa 1000 persone. Lo sforzo che quest’anno l’assessore Cutini vuole a mettere in atto è soprattutto quello di «costruire una rete di sostegno alla particolare richiesta di accoglienza che si crea nei momenti in cui il clima diventa particolarmente rigido o molto caldo».

L’obiettivo è duplice: creare nuove strutture comunali di accoglienza e rafforzare la collaborazione con enti, associazioni e parrocchie che si occupano dei senza dimora. «Siamo accanto a chi vuol fare del bene – spiegano dal Comune – puntiamo alla sussidiarietà per sostenere le iniziative delle realtà cattoliche e non cattoliche». La Sala Operativa Sociale del comune di Roma (che risponde al numero verde 800 44 00 22) è il centro del servizio: non solo raccoglie le richieste ma orienta le squadre di soccorso in giro per la città ed è in grado di sostenere le iniziative più piccole (come parrocchie o associazioni) con professionisti e mezzi mobili che possono intervenire nei casi più complessi. Nel dettaglio per l’inverno 2013 il Comune ha aumentato la capacità ricettiva e nelle prossime settimane aprirà nuove strutture stabili nella capitale.

Oltre alle realtà già attive in zona Tiburtina e Casilina nasceranno a breve (per l’ospitalità sia notturna, sia diurna) una struttura a Ostia, una tra le zone di Flaminia e Salaria e un’altra a Testaccio. I nuovi centri dovrebbero aprire nel giro di un paio di settimane. «Le sedi sono già state individuati – spiegano dal Comune – pensiamo a strutture stabili, non prevediamo alcun tendone, nessuna tensostruttura precaria come è stato fatto in passato». Inoltre, dettaglio non insignificante, il Comune sta individuando luoghi dove le persone possano essere ospitate in sicurezza con gli animali che spesso li accompagnano in strada. Questo non escluderà il ricorso all’apertura di sottopassaggi e ingressi della metropolitana nei giorni più freddi, ma sicuramente permetterà una maggiore offerta di posti letto dignitosi.

SANT’EGIDIO. La Comunità di sant’Egidio non aumenta la sua offerta di posti letto ma ha deciso di intensificare nel periodo più freddo la consueta attività dei gruppi che consegnano panini, bevande calde e coperte nelle diverse zone della città. Si tratta di circa 30 gruppi di quartiere che operano in vari giorni della settimana a seconda delle zone, servendo in tutto circa 2000 persone ogni settimana. Da molti anni poi è attivo il servizio della cena al martedì: nella stessa serata i gruppi si attivano, partendo dalla sede di via Dandolo a Trastevere e creando un appuntamento fisso con i senza casa dei territori. «Oltre a dare da mangiare controlliamo anche le situazioni più difficili» – spiega un volontario. Come nel caso di persone con situazioni di salute precaria o con altri problemi: «I volontari conoscono le persone senza fissa dimora e controllano che vengano ai nostri appuntamenti. In caso contrario ci informiamo dove siano e chiediamo se stiano bene». La Comunità ha messo a disposizione 12 posti letto, ma soprattutto ha attivato la sua rete per smistare in altre strutture eventuali altre persone bisognose.

CARITAS ROMA. Dal 1 dicembre a Ostia, grazie alla Collaborazione tra Caritas Diocesana di Roma e lo stabilimento balneare “Arca” ci saranno 50 nuovi posti letto (30 uomini 20 donne). Prevista poi l’intensificazione dei giri notturni effettuate dai volontari nelle principali stazioni ferroviari come Termini, Tiburtina e Ostiense.  I volontari sono quelli che operano presso l’ostello di via Marsala: non girano in gruppi ma in coppie composte da un operatore e un volontario. Si parla in totale 300 di volontari impegnati nell’accoglienza alle persone di strada: oltre al personale dell’ostello (ora trasferito alla casa S. Giacinta in via Casilina) più circa 10 persone ogni sera in strada . Inoltre altri volontari operano a Ostia, mentre la rete della Caritas si estende anche nelle 16 parrocchie di Roma che ospitano da 1 a 18 persone. nei mesi più freddi.

Attivi nella città sono anche i volontari dell’Esercito della Salvezza e altri piccoli progetti di accoglienza e gruppi spontanei. Da “ultimi” sono arrivati i volontari Unitalsi di Roma che mettono a disposizione il numero verde 800062026 per segnalare situazioni di disagio di persone senza fissa dimora disabili o malate che necessitano di assistenza o del trasporto negli ospedali. Inoltre, sono stati attivati due gruppi di intervento specializzati proprio nell’assistenza in strada a persone disabili o malate.

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