Truffa dell’autostrada: non hai pagato il pedaggio, ma la lettera è falsa

Arrivano anche a Roma e dintorni lettere ben scritte e bollettini postali con la vostra targa per pagare pedaggi di viaggi mai effettuati

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Se vi arriva a casa un bollettino postale allegato a una lettera, ben scritto e che con tono gentile vi chiede di pagare una piccola somma per un pedaggio autostradale di cui non sapete niente, state attenti: potreste essere incappati nella truffa dell’autostrada. Dopo il nord Italia (i truffatori utilizzano i nomi di tutte le società che hanno in gestione le varie tratte autostradali) ora sono arrivate anche le lettere con i nomi delle autostrade di Roma e dintorni. Come è accaduto alla nostra ignara lettrice, Francesca, che ha ricevuto da un sedicente ufficio di “Autostrade per l’Italia” la lettera riportata nella foto.

ECCO LA LETTERA – Il testo recita: Oggetto, mancato pagamento pedaggio: “Gentile Cliente, Le ricordiamo che il transito riportato in allegato si è concluso senza il pagamento del relativo pedaggio e pertanto in tale circostanza è stata rilevata la targa del veicolo di Sua proprietà o da Lei noleggiato, ed emesso il rapporto indicato in oggetto”. Insomma avete fatto un viaggio senza pagare l’autostrada. Non ci sono altre indicazioni specifiche (data, tratta, numero di chilometri) mentre la somma da corrispondere è scritta ben chiara: basta pagare il bollettino allegato per risolvere il problema.

MEGLIO INSOSPETTIRSI – La nostra lettrice però si insospettisce: «Dice Autostrade che devo pagare 14 euro di un pedaggio che avrei evaso, non si sa quando e a quale casello, ma mi avrebbero fotografato la targa» spiega la nostra lettrice. Che però aggiunge insospettita: «La Panda non esce mai dal Raccordo Anulare. Se volessi contestare non c’è nemmeno un contatto». E in effetti ci è voluto poco a risalire a una truffa che pare partita da Napoli e diffusasi anche al nord Italia. A Vicenza ad esempio decine di cittadini si sono ritrovati nella buca delle lettere una busta spedita con affrancatura ordinaria da lettera, con all’interno due fogli: uno con i dati anagrafici del destinatario e una lettera di spiegazione, l’altro con il bollettino postale al quale inviare. La piccola somma, in questo caso appena quattordici euro, è di quelle che ci si sbriga a corrispondere per non avere noie, magari accatastando quel bollettino sopra agli altri in scadenza. La lettera poi è esplicita: pagando subito si eviteranno “ulteriori azioni per il recupero forzoso” del credito. Insomma la finta azione di recupero crediti invita gentilmente ma con fermezza a pagare “quanto dovuto”. Niente di più e niente di meno che una bella truffa dell’autostrada.

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