Albano, giallo sulla morte di un paziente. Asl RmH: «Ecco la verità»

I medici dell'ospedale San Giuseppe ricostruiscono la dinamica dei fatti. «Nessun caso di malasanità»

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Dopo la notizia del decesso del 42enne di Albano affetto da favismo per un presunto caso di malasanità, la Asl RMH esce allo scoperto e descrive nel dettaglio l’esatta dinamica dei fatti.

Ecco la relazione. «In data 04/11/2013 . ore 6.10 il paziente ha avuto accesso presso il P.S. Ospedale San Giuseppe di Albano accompagnato dal 118 per epigastralgia; ore 6.20 visitato dal medico di Pronto Soccorso, richiesti ed effettuati esami ematici;
ore 6.40-6.55 visto il risultato degli esami ematici che mostra pancreatite acuta richieste ed effettuate  Rxdiretta addome, Rx torace, TC addome e videat chirurgico, posizionato sondino naso gastrico, iniziata terapia specifica per pancreatite con foy ev. e antibioticoterapia ev. Ore 8.38  il paziente “rifiuta il ricovero informato più volte dei rischi cui si espone anche letali” . Ore 13.20 il paziente torna in PS con 118 per dolori addominali in pancreatite,    ore 15.26 visitato dal medico e reimpostata la terapia con foy e antidolorifico
la notte ore 02.07 visita del medico e continuata terapia endovenosa.

In data 05/11/2013, ore 9.48 visitato dal medico (il paziente peraltro riferisce miglioramento clinico) richiesti nuovi esami di controllo effettuata terapia con protezione gastrica e foy. Ore 12.00 richiesta nuova consulenza chirurgica. Lo specialista riscrive (seconda consulenza) che “il paziente deve essere ricoverato in ambiente medico con possibilità di rivalutazione chirurgica qualora si formino raccolte fluide nelle prossime ore”. Ottenuto il posto letto presso la Nuova Itor, struttura dotata di reparto di medicina e di chirurgia, quindi idonea per il paziente in questione,  si  è accettato il posto letto; il paziente ha accettato il ricovero informato dei rischi cui si esponeva rifiutando nuovamente il ricovero e si è disposto il trasferimento. Il trasferimento è avvenuto a mezzo ambulanza alle ore 15.00 con il paziente in condizioni generali stabili.

«Si ricorda – prosegue la nota – che nel notiziario del TG2 è stato FALSAMENTE  riportato che alla diagnosi di pancreatite acuta si è giunti dopo 48 ore e che 48 ore sono intercorse per poter effettuare un esame ematico di routine, e che il paziente è stato dimesso dai medici al primo ricovero e che è stato “abbandonato” in barella per 48 ore senza essere visitato né effettuare alcuna terapia. La presente relazione stilata dai medici del Pronto Soccorso è stata convalidata dal Direttore Sanitario di Polo H2 Dott.ssa Santina Medaglini».

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