I precari dell’Istituto Superiore di Sanità, ente di ricerca fiore all’occhiello italiano, non vedono il Natale come un momento di relax, ma come un tempo incerto sul loro futuro in una situazione di sostanziale abbandono da parte dei sindacati. Oltre 150 di loro tra Td a progetto, borsisti e cococo non conoscono ad oggi nulla del loro destino e nell’ultimo incontro tra sindacati e dirigenza non si è parlato di loro.
Ieri un altro incontro con l’Amministrazione: «Ci hanno riferito l’esito della consultazione con la Funzione Pubblica per l’interpretazione del decreto 101 – spiega la rappresentanza dei precari – soprattutto in materia di proroghe dei “tempi determinati” a progetto che hanno raggiunto i 5 anni e che sono vincitori di una nuova selezione. E’ giusto e doveroso che tutti i Cococo (e borsisti, ecc.) e quanti di noi sono stati recentemente convertiti come “tempo determinato” a progetto sappiano che nessun sindacato nei giorni scorsi si è battuto per noi!!!! La posta in gioco ieri, – di cui sindacati e amministrazione erano sinceramente preoccupati – riguardava la sorte di 240 persone (“Tempo Determinato” su fondo ordinario e “tempo determinato” a progetto che hanno già maturato i tre anni)! Per loro ci sarà la copertura e la garanzia che riusciranno, con un nuovo contratto quinquennale a superare l’ostacolo posto dal Dl 101 della scadenza al 31/12/2016».
Gli altri 150 lavoratori, di cui nessuno si è occupato nella riunione di ieri, sanno che lo Stato non manderà via i suoi precari storici, ma stentano a comprendere l’atteggiamento dei sindacati. E nella lettera spiegano: «ci sembra giusto e doveroso ribadire il vergognoso teatrino dei sindacati sinceramente preoccupati di come salvaguardare le ferie dei 240 che alla scadenza del contratto vedranno azzerate le proprie ferie, fatta salva l’anzianità maturata!!! A fronte della crisi economica in cui versa il paese, senza precedenti!!!, e del fatto che ci sono centinaia di precari che in ISS (e non solo) non hanno alcuna certezza di essere rinnovati e del loro futuro, tutti i sindacati si sono limitati a chiedere che venisse aperto a gennaio il tavolo per trovare una soluzione (ma come non è sempre stato aperto il tavolo!!! Non sono forse i lavoratori più deboli che devono essere tutelati, non si doveva parlare forse di questi ieri!!!!!!)».
Secondo i precari dunque i sindacati avrebbero dovuto interrogare l’Amministrazione sulla situazione di questi 160 lavoratori ma per ora la loro unica prospettiva è la scadenza del progetto o addirittura, per i cococo, la scadenza del contratto. Quando la crisi arriva a questi livelli anche nel settore pubblico, c’è molto da riflettere.
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