Nessuna novità dopo il protocollo di intesa per il Cem di via Ramazzini. In compenso sono partite dalla Croce Rossa Italiana le prime lettere di licenziamento. Tra i genitori dei circa 50 disabili ospitati e curati da anni dal Cem è scattato il panico. E oggi i lavoratori del CEM viste le ultime iniziative messe in atto dai Dirigenti della CRI oramai “esasperati” hanno occupato il centro.
Tutto questo perché, nonostante l’impegno della Regione Lazio e le rassicurazioni sul futuro, i lavoratori non sanno nulla del loro futuro. A loro sostegno è intervenuto il sindacato Fp Cgil: «La FP CGIL stigmatizza il comportamento dei Dirigenti CRI che invece di rassicurare i lavoratori mette in atto iniziative che alimentano un clima già incandescente a causa delle mancate risposte da parte della Regione Lazio e della CRI, mettendo così a serio rischio anche l’assistenza ai pazienti affetti da gravissime patologie. La FP CGIL Roma Centro Ovest Litoranea chiede un immediato intervento da parte della Regione Lazio per dare risposte certe ai lavoratori del CEM».
E nel pomeriggio la Regione Lazio è intervenuta con una nota ufficiale per ribadire la sua vicinanza alla struttura di assistenza: «Chiediamo alla Cri e alla dottoressa Paccapelo di ritirare oggi stesso le lettere di licenziamento inviate al personale del Cem di via Ramazzini, perché generano soltanto tensioni tra i lavoratori, i pazienti e le loro famiglie. La Regione, come sanno le organizzazioni sindacali, è impegnata nell’attuazione del protocollo sottoscritto per dare una soluzione definitiva ai problemi del Cem e nello stesso tempo a fornire risposte esaurienti alle osservazioni avanzate dal tavolo tecnico ministeriale, in particolar modo sul personale precario. Stiamo lavorando insieme alla Asl per presentare una dettagliata relazione al sub-commissario e nei prossimi giorni sarà convocato un tavolo congiunto con la Cri per definire i passaggi ulteriori».
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