Parioli, bambina muore dopo operazione all’orecchio. Aperta indagine

Morta a dieci anni dopo un banale intervento. La famiglia e le associazioni presentano un esposto

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Prima l’operazione. Poi il cuore della piccola Giovanna Fatello, ricoverata alla clinica Villa Mafalda di Roma per la ricostruzione della membrana timpanica, non ha retto. Un’insufficienza cardiaca che ha gettato nella disperazione la famiglia della bambina, deceduta sabato durante l’intervento. A nulla sono servite le manovre dei medici, che per due ore hanno provato a rianimarla.

IL GIALLO SULLA MORTE – «Com’è possibile che per una banale operazione chirurgica all’orecchio mia figlia possa essere morta?», non si dà pace Matteo, il padre, che aveva accompagnato la bambina, insieme alla mamma Valentina, fino all’ingresso della sala operatoria. Fuori quella porta, qualche ora più tardi, l’annuncio drammatico.
La famiglia ha presentato denuncia contro l’equipe medica. I carabinieri della compagnia dei Parioli hanno sequestrato la cartella clinica e tutta la documentazione sull’intervento. A cercare di far chiarezza sulla vicenda sarà l’autopsia disposta sul corpicino della bimba dalla Procura di Roma, che indaga per omicidio colposo.

L’OPERAZIONE – La bambina era entrata in sala operatoria per la ricostruzione della membrana timpanica lesionata probabilmente per una serie di infiammazioni passate. Ma le cose prendono una piega inaspettata, da cui consegue la morte della piccola paziente. La bambina, stando a quanto affermano i genitori,  non avrebbe mai sofferto di patologie particolari, né sarebbe mai stata sottoposta ad altri interventi. Il decesso, per ora, rimane immotivato, almeno fino all’autopsia che si terrà tra oggi e domani.
La memoria va inevitabilmente allo scorso settembre, quando la clinica era finita nell’occhio del ciclone per le polemiche seguite alla morte di Alberto Bevilacqua, nella quale indagine la procura iscrisse nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo, i quattro medici dell’equipe che per undici mesi si prese cura dello scrittore (fonte Ansa).

L’ESPOSTO DEL CODACONS – “Oggi siamo di fronte all’ennesima tragica notizia che ci fa dubitare sull’efficienza del nostro sistema sanitario – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – Solo le indagini riusciranno a chiarire quanto accaduto, perché le eventuali responsabilità dell’accaduto sono ancora sconosciute, ma lo sconcerto è altissimo. Nel frattempo Codici annuncia l’invio un Esposto alla Procura della Repubblica per far luce sulla vicenda”.
Purtroppo sono molte le notizie di questo genere che si è costretti a sopportare. È necessario leggere le cronache italiane per apprendere quasi quotidianamente le storie delle vittime innocenti della malasanità. Quanto vogliamo aspettare per fare qualcosa al riguardo? Oramai da troppo tempo le tutele pendono sproporzionatamente a favore dei medici. L’ultimo esempio è il DDL 1134, palesemente volto a deresponsabilizzare i medici: “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e di responsabilità in ambito medico e sanitario”.

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