“La Cgil Roma Est Valle dell’Aniene sostiene lo stato di agitazione proclamato dalla Fp Cgil a tutela dei diritti del personale e della salute dei cittadini. Il personale sanitario dell’azienda ASL RM G, infatti, per gravi carenze di organico è costretto a turni di lavoro di 12/18 ore consecutive e, va ricordato, continua ad assicurare servizi nonostante il blocco dei contratti nazionali e integrativi che perdura dal 2008 e nonostante la mancata attuazione di molti accordi aziendali”. Così, in una nota, Luigi Cocumazzo, segretario generale della Cgil Roma Est Valle dell’Aniene. “Il malessere del personale – continua – è la punta dell’iceberg di un’azienda che continua a essere caratterizzata da una gestione non trasparente e inefficiente, fatta di sprechi e disservizi, e che non garantisce ai cittadini servizi sanitari adeguati.
GLI SPRECHI E L’AFFARE PRIVATO – Un’azienda, va sottolineato, dove il ruolo svolto dalle strutture convenzionate private è prevalente su quello pubblico, senza che si riesca a esercitare i necessari controlli e verifiche. Basti pensare che solo per la sede della direzione generale l’azienda paga 500mila euro annui d’affitto e che il distretto sanitario di Guidonia è stato trasferito presso la struttura privata dell’Italian Hospital Group pagando un oneroso affitto, nonostante disponga di strutture quasi inutilizzate come quella di Palombara Sabina”. “L’azienda, inoltre, – aggiunge – persevera in una dissennata politica di esternalizzazioni e appalti di servizi come quello relativo all’informatica e al soccorso di base ,ultimo in ordine di tempo, che producono ulteriori aggravi di spesa e disservizi. In essa è altissimo il fenomeno del trasferimento di pazienti in altre strutture regionali per carenze di posti letto e il pendolarismo sanitario, specialmente per pazienti affetti da patologie croniche ma anche per svolgere normali attività diagnostiche”.
LE RICHIESTE – “La Cgil – dice ancora Cocumazzo – chiede da tempo al nuovo direttore generale, il dott. Caroli, un confronto per costruire una nuovo modello sanitario, vicino ai bisogni dei cittadini del territorio. Tra le priorità, la salvaguardia delle strutture ospedaliere di Subiaco e Monterotondo, l’abbattimento delle liste d’attesa per la diagnostica, la riorganizzazione dei pronto soccorso a cominciare da quello dell’ospedale di Tivoli, il potenziamento della medicina di prossimità e l’integrazione socio-sanitaria con l’apertura delle case della salute. In questo quadro vorrei sottolineare come la struttura di Palombara Sabina, da anni destinata a casa della salute, non sia stata ancora effettivamente avviata. Per questo, in assenza di un cambiamento reale da parte della direzione generale, metteremo in atto, insieme alla Fp Cgil e coinvolgendo la cittadinanza, iniziative, manifestazioni e assemblee finalizzate a chiedere un intervento della Regione Lazio”.
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