Da uomo a donna e da donna a uomo: al San Camillo è boom degli interventi chirurgici per il cambio di sesso con un aumento del 25 per cento solo negli ultimi cinque anni. Nei giorni in cui il primo uomo diventato donna raggiungerà anche il traguardo di essere padre, come raccontato oggi dal quotidiano “Il Messaggero”, l’ospedale San Camillo di Roma si accinge a toccare un piccolo grande traguardo: quello dell’ospedale record per gli interventi di chi vuole cambiare sesso.
VENTI ANNI DI LAVORO – E’ la storia del Saifip “Servizio di adeguamento tra identità fisica e psichica” del grande nosocomio romano dove negli ultimi venti anni, cioè dalla data della sua istituzione si sono rivolte oltre 400 persone che da uomo (o donna) sono passate all’altro sesso diventando con un lungo percorso donna (o uomo). Un servizio specializzato questo, un luogo di sofferenze, storie confessate e gioie acquisite. Dove uomini e donne imprigionati in un corpo non loro riescono prima a esprimere la difficoltà di vivere e poi ad avviare un percorso verso la realizzazione della loro vera identità.
AUMENTO DELLE RICHIESTE DEL 25 PER CENTO – Dal 1994 ad oggi, anche grazie all’evoluzione dei costumi, le cifre delle persone che ricorrono alla consulenza e agli interventi chirurgici a Roma (invece che andare all’estero) sono in crescita esponenziale: 400 cambi di sesso con una prevalenza di uomini che diventano donne (60 per cento) e donne che diventano uomini (40 per cento) con un aumento del 25 per cento delle richieste negli ultimi cinque anni. Cinque gli interventi distribuiti nel tempo cui devono sottoporsi i pazienti presso l’Unità operativa complessa di Chirurgia plastica e della mano, ovviamente dietro autorizzazione del giudice che autorizza l’operazione solo dopo che tutti i passaggi medici e psicologici sono stati compiuti correttamente. I pazienti sono per lo più giovani anche se ci sono stati casi anche di persone con più di cinquanta anni di età.
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