Ebola, l’Oms adotta il vaccino prodotto a Pomezia

Chiesta una fornitura di un milione di provette. Probabile l'assunzione di personale nell'azienda alle porte di Roma

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Non ci sono dubbi l’Organizzazione mondiale della Sanità adotta il vaccino italiano per combattere l’Ebola. La febbre emorragica che si sta diffondendo in Africa, ma che sta contagiando anche alcuni viaggiatori americani.

LA PRODUZIONE – L’Oms riceverà 10mila dosi entro dicembre e per il prossimo anno pare abbia chiesto una fornitura di un milione di provette. Quindi c’è piena fiducia nel vaccino italiano, e il tutto sta avvenendo con una rapidità impressionante come Piero Di Lorenzo, presidente dell’Irbm Science Park di Pomezia.

«In pochi giorni dalla richiesta la Food and Drug Administration americana ha dato il via libera alla sperimentazione su volontari umani, che è già in corso anche nelle zone colpite, dopo che ha funzionato al 100% sulle scimmie in laboratorio». L’azienda di Pomezia insieme ad Okairos ha fondato una joint venture per sviluppare e produrre il vaccino in Italia.

I MERITI – Il gran lavoro è stato svolto dal biologo molecolare Riccardo Cortese, che ha avuto l’idea di sviluppare i vaccini dall’intero virus e non solo da piccoli frammenti. Il tutto iniziò circa sette anni fa proprio con l’Ebola, una delle malattie più difficili da combattere. Un’illuminazione che a distanza di anni sta tornando davvero utile e che dà lustro a Pomezia, ma anche l’intera filiera della ricerca italiana. A Pomezia ci lavorano venti persone, ma è probabile che con la forte richiesta del vaccino servirà a breve altro personale.

 

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