In merito alle notizie stampa riguardanti la chiusura dell’elisuperficie dell’Ospedale San Camillo, la direzione aziendale di ARES 118 dichiara quanto segue. I lavori sull’elisuperficie del San Camillo, riguardanti l’adeguamento della pavimentazione e la modifica dell’impianto di illuminazione, sono iniziati questa mattina. Gli interventi si sono resi necessari per estenderne l’operatività in H24, dotando quindi la città di Roma di un secondo DEA di II Livello dove poter atterrare nelle ore notturne: finora c’era solo il Gemelli.
DIECI GIORNI DI LAVORO – In particolare, l’adeguamento della pavimentazione richiederà 5/7 giorni di lavori, al termine dei quali l’elisuperficie verrà riaperta al volo diurno. Entro altri 5 giorni, saranno ultimati gli interventi all’impianto di illuminazione, rendendo così la piazzola abilitata al volo notturno.
Lo svolgimento dei lavori non comporterà alcuna diminuzione della capacità assistenziale del servizio di elisoccorso. Nel periodo indicato, infatti, le eliambulanze di ARES 118 atterreranno su tutte le altre elisuperfici presenti negli ospedali romani e, se si dovesse rendere necessario un trasporto aereo al
San Camillo, l’elicottero potrà atterrare sulla elisuperficie del CTO (come già avveniva da tempo per le ore notturne), dove verrà effettuato un rendez-vous con ambulanza che trasporterà il paziente al nosocomio di circonvallazione Gianicolense.
AMPLIAMENTI NECESSARI – I lavori presso l’ospedale San Camillo rientrano in una importante operazione di ampliamento del numero di elisuperfici abilitate al volo notturno, da realizzarsi prioritariamente presso i DEA di II livello e gli ospedali dei capoluoghi provinciali. Operazione prevista dalle linee strategiche aziendali, in accordo con i Progetti Operativi della regione Lazio di cui ai Decreti del Commissario ad Acta. Non si capisce quindi quale sia l’utilità di creare allarmismi, distorcendo la realtà dei fatti e paventando diminuzioni di capacità assistenziale, rispetto ad un intervento importante che migliorerà il servizio sanitario della nostra regione, contribuendo ad un rafforzamento della risposta di ARES 118 ai bisogni dei cittadini del Lazio.
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