Si manifesta dapprima con arrossamenti dell’occhio. Poi si passa alla fase acuta: lacrimazione, fotobia (intolleranza alla luce) e gonfiore della palpebra e del viso. È un vero e proprio lazzaretto la provincia in questi giorni per via della diffusione di questo terrible virus.
LA DIAGNOSI – Medici e pediatri stanno registrando in questi giorni decine di casi. I sintomi appena descritti richiedono un accertamento diagnostico dato che essendo altamente aspecifici non è sempre facile riconoscerne la causa scatenante. Non a caso; la congiuntivite virale viene spesso confusa per un’infezione oftalmica sostenuta da batteri.
Oltre al fattore causale; ciò che distingue la congiuntivite virale dalla variante batterica è la terapia: mentre le infezioni oculari sostenute da batteri richiedono sempre un trattamento antibiotico, le congiuntiviti virali tendono a risolversi in modo spontaneo senza necessariamente ricorrere ad una cura antivirale. Tra i dieci e i 15 giorniAnche ieri all’ospedale Oftalmico di Roma erano una decina le persone che presentavano questo problema.
IL CONTAGIO – In linea di massima; il virus può essere trasmesso da persona a persona per un periodo variabile dai 10 ai 12 giorni dopo l’esordio dei sintomi.
I pazienti affetti dovrebbero evitare sia il contatto diretto con gli altri, sia la condivisione di asciugamani; cuscini ed oggetti da toeletta in genere. La trasmissione del virus può avvenire attraverso l’accidentale inoculazione di particelle virali direttamente dalle mani del malcapitato o più spesso tramite il contatto con le microgoccioline di saliva provenienti dal tratto respiratorio superiore di un paziente infetto.
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