San Camillo senza ossigeno, indagine per danni aggravati

La procura di Roma ipotizza il reato di danneggiamento aggravato per la vicenda del reparto di terapia intensiva

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Ospedale San Camillo: la procura di Roma ha ipotizzato il reato di danneggiamento aggravato per la storia dell’interruzione dell’ossigeno nel reparto di terapia intensiva. Oggi il procuratore Capo di Roma, Giuseppe Pignatone, ha assegnatol’indagine al pm Sereni. Si indaga, per il momento, contro ignoti.

INDAGINI CONTRO IGNOTI – Nei prossimi giorni però il magistrato ascolterà i dirigenti del grande nosocomio romano. Si spera in una perizia per verificare le reali dinamiche che hanno portato all’interruzione della fornitura dell’ossigeno ai pazienti. Nella giornata drammatica dell’incidente nessun paziente ha subito danni per l’interruzione dell’erogazione dell’ossigeno ma sulla vicenda dopo i primi accertamenti che hanno incluso la possibilità di un gesto doloso, stanno indagando i carabinieri.

AL LAVORO I CARABINIERI – Sullo scenario sviluppatosi al San Camillo è intervenuto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: “La notizia di un presunto atto di sabotaggio alle linee di rifornimento dell’ossigeno presso il S. Camillo e’ un fatto gravissimo. Ci auguriamo che su questa vicenda venga fatta presto piena luce -ha detto il governatore – Dai primi rilievi sembrerebbe che a provocare la disfunzione sia stata una manomissione.

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