Roma, muore per un trapianto sbagliato

Avrebbero sbagliato il gruppo sanguigno. Indagini in corso

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Ci sarebbe stato un errore: il fegato impiantato sarebbe stato di gruppo Ab positivo, mentre il sangue del paziente era Ab negativo. Sarebbe questa la causa di morte di Vincenzo P., 57 anni, imprenditore, morto mercoledì alle 18.20, nel reparto Chirurgia e Trapianti d’organo dello Spallanzani di Roma.

LA MALATTIA E LE OPERAZIONI – L’uomo era gravemente ammalato di epatite, e quel trapianto di fegato lo aspettava da anni. Finalmente era arrivata la chiamata sperata, si poteva procedere all’operazione. Poi l’errore e un nuovo intervento per impiantare un organo compatibile. Ma il corpo sarebbe stato troppo debilitato: la morte è sopraggiunta nelle ore successive. Immediata l’apertura di un’inchiesta, dopo la denuncia dei familiari. E’ stato disposto il sequestro del corpo, in attesa dell’autopsia.

LA NOTA DELLA REGIONE LAZIO – “In relazione alla notizia pubblicata su alcuni quotidiani relativi al decesso del paziente sottoposto a un intervento di trapianto di fegato, lo scorso 8 marzo, e a un successivo ritrapianto di fegato, il 30 aprile presso il Centro Trapianti  del S. Camillo, il Centro regionale Trapianti e la Direzione dell’Azienda ospedaliera e dell’IRCCS Spallanzani hanno attivato, nell’immediatezza dei fatti una indagine interna per verificare le circostanze dell’accaduto e le azioni di miglioramento da attivare con particolare riferimento all’evento avverso verificatosi durante il primo intervento chirurgico. Oggi stesso si terrà un audit interno al S. Camillo per verificare le procedure adottate, la metodologia e la cronologia degli eventi e delle operazioni eseguite. Tutte queste azioni dovranno confluire in una dettagliata relazione che dovrà essere inviata alla Commissione regionale per il rischio clinico. Resta da precisare che sin dal 9 marzo scorso, del caso è stato edotto il CNT (Centro nazionale trapianti) e la segnalazione è stata immessa nel flusso Simes (Sistema Informativo per il Monitoraggio degli Errori in Sanità) del Ministero”.

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