Colleferro non ci sta: «L’ospedale non si tocca»

Esposti e iniziative di protesta. Sindaci uniti contro il provvedimento della Regione

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C’è chi ha raccolto oltre 10mila firme, chi ha presentato un esposto denuncia alla Questura e chi ha annunciato di incatenarsi ai cancelli della discarica di Colle Fagiolara. Per ora i sindaci del territorio hanno diramato un comunicato congiunto contro l’ormai prossima chiusura dei reparti di Ostetricia, Ginecologia, Pediatria e Nido dell’Ospedale Parodi Delfino di Colleferro. Tutti uniti, ognuno a suo modo, contro il piano della Regione Lazio taglia reparti. Nella lettera gli amministratori locali si sentono in sostanza traditi dall’Al RmG dopo l’ultimo incontro del 24 giugno scorso e annunciano battaglia contro il provvedimento.

«CI SENTIAMO TRADITI» – «Durante la riunione tenuta presso l’Ospedale di Colleferro il giorno 24 Giugno 2015 con il Direttore Sanitario Domenico Bracco – si legge nella nota dei sindaci – abbiamo espresso e chiarito le nostre perplessità che si riferiscono alla comparazioni dei livelli di servizio offerti dalle due strutture ospedaliere, dalle capacità tecnico sanitarie che i due nosocomi sono in grado di offrire alla cittadinanza e, in ultima analisi, i dati statistici che si riferiscono al numero dei parti registrati a Colleferro che non si discosta di molto dal target stabilito dalla ASL RM G di 500 parti annui. Durante la suddetta riunione era stato concordato con il Dott. Bracco la necessità di analizzare in maniera profonda le documentazioni tecnico/sanitarie che avvalorano la decisione imposta dall’azienda sanitaria locale RMG. L’accordo è stato disatteso e non abbiamo avuto modo di confrontarci in una riunione civile e democratica. Dobbiamo tener conto anche della volontà dei cittadini a cui dobbiamo rispondere in un clima di trasparenza continuano i sindaci. Per questo motivo siamo stati informati delle azioni intraprese dai cittadini che si sono mobilitati per una raccolta firme. Questa iniziativa in meno di 4 giorni ha raccolto quasi 6000 firme tra Colleferro e i paesi del comprensorio e altre 5000 firme attraverso comitati spontanei a dimostrazione di quanto i cittadini sono sensibili alla situazione socio sanitaria della città e del territorio. Non possiamo deludere le aspettative dei cittadini e, come Sindaci, non possiamo esimerci dal difendere la loro sicurezza, il loro diritto alla salute per una sanità inclusiva».

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