Sangue, medici e servizi: bufera sull’ospedale di Palestrina

L'Asl RmG risponde all'ispezione effettuata dalle associazioni

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L’associazione In Difesa dell’Ospedale di Colleferro  insieme al consigliere regionale Fabrizio Santori, membro della Commissione Salute, ha effettuato un’ispezione presso il nosocomio di Palestrina, con particolare riferimento ai reparti accorpati da Colleferro, ostetricia, ginecologia, nido e pediatria.

LA VISITA – La visita è iniziata dalla direzione sanitaria, dove Santori ha potuto parlare al telefono con il direttore sanitario, dott. Stalteri, oggi non presente nella struttura. Stalteri ha confidato a Santori il suo dissenso, fin dall’inizio, al trasferimento dei reparti su Palestrina in quanto non ancora pronta per le emergenze. Il giro è proseguito nel reparto di ostetricia e ginecologia dove ci ha accolto il dott. Rainone. Una sola sala parto, una sola sala operatoria attiva solo dodici ore al giorno, la mancanza di sangue in sala operatoria e la sola presenza di una sacca di sangue in pronto soccorso, la mancata presenza di un cardiologo, della rianimazione, la presenza di navette per il trasporto solo fino alle 16:00. Sono stati questi gli argomenti di confronto tra Santori e il personale che ha accolto la delegazione nei reparti.

LE REAZIONI – Tutte le mancanze suddette sono invece caratteristiche dell’ospedale di Colleferro. Per non parlare poi della mancanza di strumenti e attrezzature che ancora non trovano spazio nell’ospedale di Palestrina. “Abbiamo riscontrato delle forti carenze dal punto di vista delle emergenze – afferma Santori copi aver analizzato per tutta la mattina la situazione dell’ospedale di Palestrina – la mia preoccupazione è per tutti quei pazienti di un territorio molto esteso, intorno a Colleferro,  da sempre centro nevralgico con stazione ferroviaria, autostrada, industri e tutti i servizi. Tutti questi centri sono stati tagliati fuori da assistenza immediata e urgente. Un conto sono gli ambulatori che sono rimasti a Colleferro e un conto sono i reparti. Tra l’altro la legge ci dice che gli ambulatori non possono esistere laddove non ci sono i reparti annessi. Il mio impegno è per convocare urgentemente la commissione salute per relazionare sui dati che ho raccolto oggi – prosegue Fabrizio Santori – valuterò bene tutti i costi e i benefici di cui si parla, per capire se davvero esiste un risparmio di risorse economiche in questo accorpamento e per fare questo convocherò la Corte dei Conti. Ancora, mi rivolgerò al Ministero della Salute per verificare che gli atti emessi siano confacenti alla normativa vigente con particolare riferimento alla delibera regionale 1004/94″. I rappresentanti dell’associazione In Difesa dell’Ospedale hanno avuto modo di toccare con mano le criticità che erano state manifestate da alcune donne all’indomani dal trasferimento su Palestrina.

LA REPLICA DELL’ASL RMG – n merito alla situazione degli stabilimenti ospedalieri Coniugi Bernardini di Palestrina e Leopoldo Parodi Delfino di Colleferro, in riferimento alle notizie diffuse a mezzo stampa da associazioni locali e politici regionali, l’Asl Roma G precisa quanto segue.

Nello Stabilimento Ospedaliero di Palestrina:
– Le sale parto sono due con annessa sala operatoria dedicata all’ostetricia in modo esclusivo;
– Le sale operatorie dello stabilimento, sono due, oltre a quella dedicata alla ginecologia, una per l’elezione ed una per l’urgenza attiva h24;
– Per quanto riguarda la gestione del sangue, è presente, come da norma, e come già presso l’Ospedale di Colleferro, una frigo emoteca, dotata di tre sacche di zero negativo per eventuali emergenze; l’unico centro trasfusionale aziendale ha sede presso l’ospedale di Tivoli come previsto negli appositi DCA Regionali dedicati;
– La presenza del cardiologo è assicurata dalle otto alle venti, ed è presente anche la guardia anestesiologica h24;
– La Terapia Intensiva Neonatale non è presente come non lo era presso lo stabilimento ospedaliero di Colleferro, d’altra parte la rianimazione a Colleferro è presente da soli due mesi;
– La navetta finora è stata presente fino alle ore sedici e con una seconda navetta reperibile h24, tuttavia con nota della Direzione Sanitaria Aziendale anche la prima navetta sarà attiva h24;
– Per quanto riguarda le attrezzature consta che anche prima dell’accorpamento l’Ostetricia di Palestrina è sempre stata dotata di tutte le attrezzature in quanto negli ultimi anni ha effettuato più di seicento parti l’anno;
– Consta, altresì, che l’Ostetricia dell’ospedale di Palestrina ha sempre affrontato ed affronta con scienza e coscienza tutte le emergenze ostetrico-ginecologiche;
– Riguardo ad alcune difficoltà si ricorda che Palestrina così come era Colleferro è punto nascita di primo livello in quanto nella RomaG il secondo livello ha sempre avuto sede solamente presso lo stabilimento ospedaliero di Tivoli, sede di DEA di I livello;
– Per quanto riguarda il numero dei parti si evidenzia che dal sei luglio c.a., decorrenza dell’accorpamento, al trentuno luglio c.a., sono stati effettuati in estrema sicurezza 71 parti con un trend sicuramente in crescita con una notevole diminuzione dei tagli cesarei primari.

E’ doveroso, infine, precisare che le esternazioni e le opinioni personali del Direttore Sanitario dello Stabilimento, peraltro non richieste e non autorizzate, in quanto espresse in violazione degli obblighi comportamentali, non costituiscono manifestazione di volontà dell’Azienda che ha proceduto, nello stabilimento di Palestrina come negli altri aziendali, in piena conformità con le indicazioni e le strategie organizzative sancite dai provvedimenti regionali.

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