Anche nel territorio laziale i cittadini potranno ora avere a disposizione ”studi polimedici”, in cui trovare sia medici delle varie discipline sia odontoiatri, come già avviene in altre regioni. Con delibera di Giunta, la Regione Lazio ha approvato in via definitiva la proposta di legge n.12332 sulla “Definizione delle tipologie di studi medici e odontoiatrici non soggetti ad autorizzazione all’esercizio di attività sanitaria e sociosanitaria”. Grazie a tale delibera, di prossima pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione, più professionisti potranno espletare la propria attività nel medesimo immobile, in modo indipendente l’uno dall’altra ma condividendo gli spazi comuni, senza obbligo di richiedere l’autorizzazione all’Ente regionale; sarà infatti sufficiente una semplice comunicazione alla ASL competente. Nasce così una nuova tipologia di studi non soggetti ad autorizzazione in cui medici e odontoiatri potranno esercitare insieme.
La nuova normativa distingue, sia per le discipline mediche sia per quelle odontoiatriche, le prestazioni considerate a minore invasività, quindi non soggette al regime autorizzativo bensì a semplice comunicazione alla Asl, e quelle a maggiore invasività, per le quali andrà invece richiesta specifica autorizzazione alla Regione Lazio. Sarà così una scelta del libero professionista richiedere l’autorizzazione all’esercizio in base all’attività che intenderà svolgere. L’Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Roma esprime soddisfazione per l’innovazione legislativa, poichè l’applicazione delle norme regionali, in particolare dell’art. 4 comma 2 della L.R. n. 4/2003, sin dal primo momento della sua entrata in vigore, aveva dato luogo a dubbi interpretativi, sia da parte degli organi preposti al rilascio delle autorizzazioni sia degli organi di controllo, creando considerevoli difficoltà operative all’intera categoria medico-odontoiatrica e generando al contempo un continuo contenzioso con la pubblica amministrazione.
“E’ una riforma che era molto attesa e auspicata da più parti- ricorda Roberto Lala, presidente dei camici bianchi di Roma- che, grazie all’impegno e al concreto contributo del nostro Ordine, insieme agli altri Ordini Provinciali e alle rappresentative sindacali più importanti, chiarisce e definisce finalmente i criteri distintivi tra gli studi medici e odontoiatrici assoggettati o meno al regime autorizzativo”. “In un momento di grande difficoltà economica e sociale generalizzata, da oggi è possibile immaginare un futuro sicuramente migliore per la nostra professione”, aggiunge Brunello Pollifrone, presidente della Commissione Albo Odontoiatri dell’Ordine.”Le nuove modalità di esercizio dell’attività medico-odontoiatrica saranno ora più vicine alle esigenze dei pazienti e degli operatori del settore”.
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