Cie, stop protesta bocche cucite. Manifestanti davanti al Pd

Anche l'ultimo dei manifestanti di Ponte Galeria con la bocca cucita ha accettato di interrompere la protesta

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Anche l’ultimo dei manifestanti con la bocca cucita di Ponte Galeria ha accettato di interrompere la protesta, come riferito dal direttore del centro, mentre restano in 15 a dormire all’aperto nel cortile per continuare la protesta ma con toni meno estremi.

Intanto dopo 17 giorni di manifestazioni al Cie romano, in mattinata erano circa duecento persone, per lo più immigrati di colore, insieme agli antagonisti dei movimenti per la casa i manifestanti che la mattina del 27 dicembre sono scesi in piazza davanti alla sede del Partito democratico in largo del Nazareno per protestare con il trattamento riservato dallo Stato nei confronti degli immigrati in cerca di un futuro che arrivano in Italia attraverso i centri di identificazione.

Con i loro cartelli, manifesti e cori hanno chiesto la chiusura dei Cie e dei Cara «che tengono in galera persone che non hanno commesso alcun reato», poi «la modifica della legge Bossi-Fini e norme più moderne sullo Ius Soli». Nel corso della mattinata la manifestazione si è svolta in maniera pacifica. I manifestanti hanno chiesto un incontro tra alcuni rappresentanti del Pd ed una delegazione del movimento.

«Chiediamo al Pd- ha spiegato Semmy, uno dei portavoci del movimento- la chiusura dei Cie, che sono delle vere e proprie galere, l’abolizione della legge Bossi-Fini, perchè non si può mercificare sulle persone, e la modifica della norma dello Ius Soli perchè su questo tema l’Italia è davvero indietro».

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