Nettuno, muore Franco Baio. Il clochard amico di tutti

Barba lunga, occhi profondi e sorriso sincero. La città ricorda il barbone buono. L'ennesima storia di emerginazione

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Nessuno lo vedrà più girare per le strade della città. Nessuno lo troverà più accampato nelle piazze e nei ritrovi più vari, a strillare, qualche volta, sì, a dare anche fastidio, ma sempre con il suo sorriso cordiale e sincero. La città di Nettuno piange la scomparsa di Franco Baio.

IL RICORDO DEI CITTADINI – Ieri mattina dall’ospedale è stata data la notizia del decesso. Franco era malato da tempo ed era stato ricoverato nei giorni scorsi a seguito di un malore. Una notizia che ha scosso tutta la cittadinanza che si era affezionato a quest’uomo dalla barba folta e dagli occhi profondi. Il suo amore per il baseball e per il borgo ne fanno sicuramente un simbolo per il Comune. Qualcuno pensa a un lutto cittadino per ricordare la triste sorte che hanno passato i clochard da queste parti.

UN ALTRO CLOCHARD MORTO –  Non è stata ancora data una spiegazione sul perché della morte di Janosh, morto il 19 ottobre scorso in circostanze poco chiare. La sua salma resto oltre dieci giorni in obitorio in attesa di una sepoltura tra le proteste della gente. C’è chi parla di una morte per assideramento. Anche in questo caso però forse le istituzioni avrebbero potuto fare qualcosa di più.

Nel 2011 il corpo di un uomo di origine indiana è stato trovato nel parcheggio della stazione ferroviaria di Lavinio. E’ morto per cause naturali, un malore ha colpito il quarantenne non identificato dai carabinieri della Compagnia di Anzio perchè sprovvisto di documenti. Si trattava di una persona che viveva per strada nei pressi della stazione ferroviaria

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