Missione compiuta: i 31 bambini congolesi adottati da genitori italiani da questa mattina sono tornati in famiglia. “Benvenuti a casa”, ha salutato il loro rientro il premier Matteo Renzi con un tweet. Il ministro Maria Elena Boschi ha guidato la missione in Congo, insieme al presidente della commissione adozioni internazionali, Silvia Della Monica, al vicedirettore generale della Farnesina per le politiche migratorie, Marco Del Panta.
LA SODDISFAZIONE DLE GOVERNO E DLELE FAMIGLIE – “I bambini stanno bene, sono felici di essere con le famiglie adottive e in aereo mi hanno fatto una treccia ai capelli”, ha detto Boschi alle telecamere di Sky, che l”ha intervistata a Ciampino. “In viaggio i bambini hanno dormito molto perche” erano stanchi. Sono impazziti di gioia quando una volta atterrati a Ciampino dai finestrini dell”aereo hanno riconosciuto i genitori che li aspettavano sulla pista”, ha spiegato Boschi. A bloccare la procedura di adozione erano state alcune irregolarita” riscontrate dalle autorita” congolesi nelle pratiche provenienti da altri Paesi, e in particolare dal Canada.
La Farnesina ha contribuito in maniera decisiva a superare l”empasse con un negoziato che ha avuto effetto su tutte le adozioni, comprese le 24 famiglie italiane. (Le foto allegate sono tratte dal sito internet di Palazzo Chigi).
LA STORIA DI UNA COPPIA DI MARINO – Alessandra Carotenuto è una dei genitori adottivi italiani presenti. Insieme al marito, Antonio D’Avino era volata a Kinshasa per abbracciare il piccolo Moise e portarlo a casa dalla sorellina che lo aspetta con ansia. Le coppie, legalmente riconosciute come genitori dei piccoli grazie all’espletamento di regolari quanto rigorose procedure di adozione, dovevano solo ottenere il nulla osta per uscire dal Paese e tornare in Italia. Dal 25 settembre scorso, però, le autorità governative congolesi hanno decretato la sospensione delle adozioni internazionali fino al settembre del 2014, per la riesamina delle procedure in seguito a segnalazioni di pregresse possibili irregolarità che, tuttavia, non riguardano l’Italia.
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