«Ogni giorno ti penso, gioco con la mia mente, mi immagino il tuo viso, i tuoi occhi, i capelli, il tuo fisico, penso se assomigli più a tuo fratello o a tua sorella e poi dico dentro me quanto lo vorrei abbracciare e spiegare il perché è successo. Io ti voglio bene e lo sa Dio quanto ho pianto. Ciao a presto. Il tuo Papà». C’eravamo lasciati con questo appello straziante. Quello di un padre in cerca di suo figlio non riconosciuto alla nascita.
LA STORIA – Un amore “troppo giovane” in un contesto sociale e culturale perbenista e conformista. Siamo nella Sicilia degli anni novanta. Mirco e Giulia, nomi di fantasia, sono innamorati. Lui ha 17 anni, lei 15. Inizia da qui la storia di una coppia di genitori che a distanza di 22 anni si mette alla ricerca di suo figlio. Un bambino nato dall’amore ardente e impulsivo di due adolescenti, che crea scompiglio nelle famiglie di appartenenza.
LA PARTENZA PER FRASCATI – L’unica soluzione era quella di partire. Andare via lontano, magari da quei parenti che vivono nella periferia di Roma. Qui, a Frascati, Giulia decide di non tenere suo figlio e non lo riconosce alla nascita. Da allora solo buio.
IL PENSIERO A QUEL PICCOLO – Ventidue anni di ricordi e rimorsi. I genitori non hanno smesso mai di ricercare quel bimbo. A quel tempo gli assistenti sociali avevano cercato in tutti i modi di tenerli lontano dalla famiglia adottiva. Si aveva paura di un trauma. Poi Mirco decide due anni fa di ingaggiare un investigatore privato per le ricerche, ma del bimbo oggi rimangono pochi elementi. Marco (nome di fantasia) è nato alle 8 e 15 del 18/06/1992. Capelli e carnagione scura. Quel giorno sono nati due bambini. Queste le uniche informazioni in possesso.
LA RICERCA SU FACEBOOK E L’ARTICOLO DI CINQUE QUOTIDIANO – Due mesi fa Cinque Quotidiano raccoglie l’appello di Mirco. Su Facebook si scatena la ricerca. Decine le segnalazioni arrivate in redazione. Una di queste recita così: «Il bambino che state cercando potrebbe essere questo. È nato a Frascati lo stesso giorno e nella stessa ora». La segnalazione è attendibile, si tratta però dell’altro bambino nato mezz’ora dopo del nostro Marco. Ci rimane dunque un’atra possibilità. Tempo un mese ed ecco un’altra segnalazione. Questa volta il luogo indicato è Ostia. Mirco si mette sulle sue tracce via Facebook, raccoglie informazioni. Poi quando è certo che si tratti di Marco decide di contattare telefonicamente i genitori adottivi. Dall’altra parte del filo c’è la voce di una signora. Mirco spiega nei dettagli tutta la storia. La signora ascolta in silenzio. Poi il responso: «Avete finito di cercare: vostro figlio vive qui».
LIETO FINE – «Voglio ringraziare Carmine e la redazione di Cinque Quotidiano per quanto fatto – dice Mirco. È una gioia indescrivibile. Ancora non ho conosciuto mio figlio ma questa sera ho un appuntamento telefonico con lui. Non potete immaginare l’emozione che provo. Per me questo sarà sempre un giorno di festa»
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