Bimbo down rifiutato da centro estivo. Bufera sul web

La storia di Danilo e l'appello sui social network. Scatta la mobilitazione

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Rifiutato dal centro estivo perché affetto da sindrome di down. E’ la triste storia di Danilo, un bambino di 9 anni che si è visto sbattere la porta in faccia perché “poteva infastidire gli altri bambini”. La denuncia arriva dal padre del bambino, Andrea M., che ha ricevuto un secco rifiuto da parte del centro Ottavia di via delle Canossiane.

LA DENUNCIA – “Abbiamo iscritto Danilo ad un centro estivo perché volevamo che anche nostro figlio passasse qualche giornata di svago durante le vacanze estive – racconta Andrea – e avevamo già avvisato i gestori che mio figlio è affetto da sindrome di down, benché sia assolutamente gestibile come qualsiasi altro coetaneo”

LA RICOSTRUZIONE – Giovedì scorso Danilo trascorre la sua prima giornata al centro estivo, gioca con gli altri bambini divertendosi un mondo, e rivela al padre, venuto a prenderlo intorno alle 16.30, che “non vede l’ora di tornare il giorno seguente”.  Ma purtroppo per il piccolo Dany quello sarebbe stato il primo e ultimo giorno al centro estivo. “Quando sono andato a riprendere Danilo, il titolare mi ha comunicato che Danilo non poteva più frequentare. Era difficile da gestire e lui non aveva personale da dedicargli. Ho provato a chiedere se eventualmente avevano un tutor da affidargli lo avrei pagato a parte, o in caso avrei potuto cercarlo io”.

LO SFOGO SUL WEB – A questo punto il titolare non ha più scuse e comunica la triste verità che farà infuriare il padre del bambino. “Danilo con i suoi comportamenti potrebbe dare fastidio agli altri bambini, che una volta tornati a casa potrebbero lamentarsi con i genitori”. Andrea decide così di sfogarsi sul web, raccontando la sua storia su Facebook e cercando di diffonderla il più possibile. “Il problema non era il comportamento di mio figlio, ma il suo essere affetto da sindrome di down. – scrive sul suo profilo – Avevano paura di perdere soldi. Certo 15 euro al giorno a bambino su 20 o 30 bambini sono un capitale e se gestiti da 3 o 4 persone diventano una bella cifra. Perciò non possono mica permettersi un bambino “diverso””

INIZIATIVE DI SOLIDARIETÀ – Andrea ha inoltre lanciato un’iniziativa sul suo profilo Facebook scrivendo “Pubblichiamo le foto dei nostri bambini, visto che qualcuno ancora crede che possono essere pericolosi, allora la prima regola per una sicurezza che funziona è informare”. Non si sono fatti attendere i messaggi di solidarietà ma anche di rabbia e stupore per la scelta discriminatoria del centro estivo. Molti stentano a credere che possa essere successo davvero, tutti puntano il dito contro lo staff del centro Ottavia ritenendo assurdo che una struttura del genere chiuda una porta in faccia ad un bambino perché affetto da sindrome di down. Un messaggio di solidarietà è arrivato anche dal presidente del Municipio XIV, Valerio Barletta, che ha chiamato il   padre di Dany il giorno seguente al tragico episodio. “Domenica ci ha portato all’inaugurazione della ciclabile di Monte Mario per presentarci il sindaco Marino – racconta Andrea – e ci ha comunicato che il Centro Sportivo Daily Training del quartiere di Torresina, è pronto ad accogliere Dany a braccia aperte”.

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