Papa Bergoglio: «Il diavolo esiste: ecco come difendersi»

Crescono le persone possedute. Il pensiero di uno psichiatria

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“Il diavolo esiste davvero”. Parola di Papa Bergoglio che ieri, nella messa mattutina di Santa Marta, è tornato a martellare sull’argomento per fare capire ai fedeli che la presenza del Male, quello con la M maiuscola, non è frutto di una fiction o di un romanzo fantasy.

COME DIFENDERCI – «A questa generazione hanno fatto credere che il diavolo fosse un mito, una figura, un’idea, l’idea del male. Ma il diavolo esiste e noi dobbiamo lottare contro di lui». Insomma una presenza reale che lavora dietro le quinte anche la maggior parte dei fedeli resta scettica. Bergoglio lo descrive con termini ben precisi. «È il bugiardo, è il padre dei bugiardi, il padre della menzogna», è un seminatore di zizzania, fa litigare, induce nell’errore grave. “Il diavolo non ci butta addosso fiori ma frecce infuocate, per ucciderci». Da qui, l’esortazione a «prendere l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito che è la Parola di Dio». L’antidoto secondo Francesco resta la fede e la consapevolezza che «la vita sia una milizia. La vita cristiana è una lotta, una lotta bellissima, perché quando il Signore vince in ogni passo della nostra vita, ci dà una gioia, una felicità grande”. Insomma, “si deve combattere: non è un semplice scontro, è un combattimento continuo».

Nella predicazione di papa Bergoglio il soggetto demoniaco ritorna con notevole frequenza. Lo definisce per quello che è, un pericolo reale, senza ridurlo a metafora. Più volte ha chiesto ai fedeli di non minimizzare il lavorìo del diavolo, insistendo soprattutto sulla concretezza di una presenza nefasta nella vita di ognuno, nel quotidiano. Per papa Bergoglio il diavolo non è un mito, ma una persona reale. “Il principe di questo mondo”:

CRESCONO LE PERSONE POSSEDUTE – “Le pratiche dell’occultismo, del satanismo e dell’esoterismo aprono un po’ la strada all’attività demoniaca straordinaria”. E’ quanto avverte lo psichiatra Valter Cascioli, portavoce dell’Associazione internazionale esorcisti, dopo il messaggio inviato da Papa Francesco all’Aie, in occasione del primo convegno svolto a Roma in seguito al riconoscimento ufficiale arrivato dal Vaticano nello scorso giugno ad opera della Congregazione per il Clero. “Il numero delle persone che si rivolgono a queste pratiche, con gravi danni sociali, psicologici, spirituali e morali, è in costante aumento – rivela Cascioli a Radio Vaticana – e questo ci preoccupa perché, di rimando, abbiamo anche un aumento dell’attività demoniaca straordinaria, in modo particolare vessazioni, ossessioni e soprattutto possessioni diaboliche”.

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