Valmontone, caso bimbo autistico. La preside: «Ècco come è andata la storia»

«C’è bisogno del concorso costruttivo di tutti, delle famiglie in modo primario, delle istituzioni e della intera comunità»

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Dopo il clamore e le polemiche suscitate in seguito al racconto dei genitori di un bambino autistico di Valmontone al Redattore Sociale (LEGGI), il Dirigente Scolastico nell’IC “Madre Teresa di Calcutta” interviene sulla vicenda per chiarire alcuni aspetti poco chiari.

 

Di seguito il comunicato in versione integrale

 

Da poco più di cinque mesi svolgo il mio ruolo di Dirigente Scolastico nell’IC “Madre Teresa di Calcutta” di Valmontone.

In questi giorni un articolo giornalistico e qualche commento, mi hanno profondamente rammaricata .

E’ necessario che io precisi, in modo reale e corretto, i termini di una vicenda tanto importante e delicata.

Conosco personalmente le serie difficoltà dell’alunno AA.

Già nei precedenti anni scolastici, i docenti, con la consultazione e consulenza della neuropsichiatra responsabile della ASL, si sono impegnati attivamente.

  1. è un alunno che, due anni fa, si è trasferito a Valmontone proveniente dal Comune di Roma.

Questo cambiamento, ha prodotto, un particolare aumento del disagio nell’alunno.

In una riunione del GLH, Gruppo di Lavoro formato dal Dirigente scolastico allora in servizio , dai docenti curriculari e specializzati, della neuropsichiatra dell’ASL e dalla famiglia, si è deciso, su indicazione stessa della neuropsichiatra, di arredare un’ aula didattica più confacente ai bisogni dell’alunno.

Tale aula, inopportunamente giornalisticamente definita“aula del silenzio”, è stata arredata sia per la sicurezza dell’alunno che per rendergli più idonea la permanenza nella scuola.

Tutto questo si è realizzato anche grazie alla disponibilità dell’Amministrazione Comunale che ha realizzato direttamente i lavori dell’aula didattica.

Per quanto riguarda l’uscita didattica ai Musei Vaticani ,prevista per maggio , la scuola, nel suo complesso si è impegnata, con tutti gli strumenti disponibili, a garantire la partecipazione di AA. così come era avvenuto nell’ anno precedente. Pertanto la scelta dei genitori di AA, che anziché dare il loro contributo come in altre occasioni, hanno preferito rivolgersi alla stampa, ha suscitato in me meraviglia e amarezza .

Non più tardi di qualche settimana fa ho avuto con loro un incontro sereno e tranquillo. L’unica richiesta avanzatami è stata quella di iscrivere AA alla scuola a tempo pieno, richiesta che è stata presa in considerazione per verificarne la possibilità.

 

La scuola è l’Istituzione più importante per la formazione dell’individuo e del suo vivere sociale, e, pertanto, ha il dovere istituzionale e morale di sostenere i bisogni di tutti. Per svolgerlo nel modo più adeguato possibile c’è bisogno del concorso costruttivo di tutti, delle famiglie in modo primario, delle istituzioni e della intera comunità.

Concludo augurandomi che questa vicenda, se pur spiacevole, sia stata utile ad una presa di coscienza e conseguente attenzione verso il mondo della SCUOLA, oggetto di tante e conclamate riforme che spesso sono andate poco oltre le dichiarate finalità ideologiche.

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