Multe agli autistici a Roma, vince la burocrazia: vanno pagate

Il caso della manifestazione del 18 settembre. Lettera del gruppo rappresentato dal giornalista Nicoletti al sindaco Ignazio Marino

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La Capitale e le sue regole come il Castello di Kafka: la burocrazia non si piega, gli autistici multati devono pagare. E scrivono al sindaco Marino perchè metta la parola fine a questa assurda storia. Una vicenda paradossale, la cui soluzione è tanto semplice quanto impossibile: le sanzioni notificate a una ventina di “autisti degli autistici” che il 18 settembre scorso hanno sfilato per il centro di Roma, a bordo delle Smart elettriche, scortati dai vigili urbani e ligi alle indicazioni di questi, non saranno annullate. Anzi, rischiano di lievitare, visto che è trascorso già un mese dalla notifica e solo uno ne resta fino alla scadenza dei fatidici 60 giorni, quando “tutto si complicherebbe ulteriormente”, spiega Gianluca Nicoletti, giornalista e papà di Tommy, un ragazzo autistico, nonchè promotore della community “Insettopia”, ideatrice dell’iniziativa di settembre. Così, dopo aver giocato invano la carta dell’istanza collettiva, senza ricevere riscontro alcuno, trascorso un mese dalla notifica delle sanzioni, Gianluca Nicoletti decide di rivolgersi direttamente al sindaco di Roma, Ignazio Marino, perchè sblocchi questa situazione “fantozziana”.

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I FATTI: il 18 settembre, un corteo di oltre 20 Smart elettriche ultima generazione, messe generosamente a disposizione quel giorno da un concessionario romano, attraversano le vie della città, scortate dai vigili urbani, varcando la Ztl e passando, a un certo punto, sulle corsie preferenziali, sempre su indicazione dei vigili in testa alla fila, per schivare il traffico, che normalmente crea forti disagi e ansia alle persone con autismo. Tutto va per il meglio: le soste in alcuni punti prestabiliti, gli incontri con rappresentanti delle istituzioni, la conclusione al Cnr, con la presentazione dell’ultimo libro di Nicoletti, “Alla fine qualcosa ci inventeremo”. Sembra davvero “il trionfo dell’orgoglio autistico”, o la “riconquista di una cittadinanza” fino a quel momento negata, avrebbe commentato poco dopo Nicoletti, soddisfatto e sereno come le tante famiglie che avevano risposto al suo appello. Poi, esattamente un mese fa, l’11 marzo scorso, ecco la “doccia fredda”, una vera e propria “beffa”: agli “ardimentosi” che avevano osato sfidare la sonnolenza della città vengono recapitate sanzioni di oltre 90 euro. Subito l’allarme vibra in rete, inizia un passaparola telematico, ma la preoccupazione presto rientra: è solo un inghippo burocratico, pare, la mancata comunicazione tra un capo e l’altro dell’amministrazione comunale, tutto si risolverà facilmente e senza sforzo. Le famiglie, infatti, non dovranno preoccuparsi neanche di fare ricorso. Ci pensa l’Aci, con Aci Consult, tra i promotori dell’iniziativa, che redige un’istanza collettiva per l”annullamento dei verbali e la invia a tutti i soggetti interessati e titolati a procedere, rapidamente, alla soluzione del problema. Ci si aspetta un lieto fine, magari in tempi brevi e con tante scuse da parte di chi, evidentemente, ha commesso l’errore: invece, sorprendentemente, si alza un muro. Il comando dei vigili, a quanto pare, non ha ben digerito la denuncia pubblica di Insettopia, che ha trovato eco sui principali media nazionali. E la burocrazia, evidentemente, prevale sul buon senso e sulla logica: nessun riscontro positivo, sembra anzi che “il comandante dei vigili di Roma non darà seguito a nulla”, riferisce Nicoletti. Persino Aci e Aci Consult tirano i remi in barca e “alla fine dicono che i genitori dovrebbero fare ricorso: rogna superlativa – commenta Nicoletti – La situazione è fantozziana”. Sì perchè, a dirla tutta, “ognuno di noi in quanto accompagnatore di persona disabile avrebbe comunque potuto transitare tranquillamente per quelle corsie con la sua automobile personale”.

LA LETTERA AL SINDACO – Ora, di fronte all’insensata inflessibilità della burocrazia capitolina, Nicoletti fa appello direttamente alla sensibilità di Marino: “Sindaco sia gentile, faccia togliere quelle ridicole multe a noi autistici”, è il titolo della lettera. “Le confesso che noi tutti, sapendo della sua estrema e sensibile attenzione nel tutelare ogni categoria debole, pensavamo che qualcuno a suo nome ci chiamasse e dicesse ”Scusate ci siamo sbagliati, e” stato un problema di comunicazione tra i nostri, anzi grazie che ci avete ricordato che esistono anche i vostri figlioli silenziosi, grazie che vi siete fatti voi carico di comunicare un problema sociale che sarebbe nostro compito affrontare con atti concreti”. Invece nulla, silenzio di tomba”. Così, sebbene qualcuno lo abbia sconsigliato dall”insistere, Nicoletti non si rassegna: “Potrei mai fare finta di nulla? – chiede – Le mamme comunque è me che chiamano ogni giorno sbandierando le multe, hanno paura che alla fine il cerino resterè in mano loro e dovranno pagare. 90 euro non sono pochi mi creda per famiglie che hanno già bei problemi ogni giorno”. L’amarezza è grande, la delusione è tanta: “Oltre al danno anche la beffa, vuole mettere poi la rabbia di sentirsi ancora una volta fantasmi e sbattere ancora una volta la faccia su un’indifferenza che rasenta lo sberleffo?”.

IL 2 APRILE. La lettera si conclude con un invito ufficiale per il 2 aprile, giornata mondiale dell’autismo: “Il 2 aprile è vicino e sicuramente lei fara” illuminare di blu tanti bei monumenti, per ricordare alla cittadinanza che è la giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo. Anche noi ci stiamo organizzando, in autonomia e contando solo su l’affetto di cari amici, ci esporremo al MAXXI e dimostreremo che “I nostri figli sono opere d’arte”. Ci passi a trovare, sarà una grande occasione per dirci che è stato tutto un equivoco e che nulla dobbiamo pagare…Non sarà per lei una fatica visitare il museo d” arte che espone gli autistici, venga sindaco Marino: c’è la pista ciclabile che arriva dritta fino a noi, poi dal Campidoglio è pure tutta discesa”. REAZIONI. Intanto, poco fa, le prime reazioni arrivano dal Campidoglio: il comandante dei vigili è infatti stato contattato dall’assessore alla Scuola Alessandra Cattoi, che gli ha trasmesso la documentazione relativa all’istanza collettiva: “Si tratta di un’associazione onlus importante – spiega Cattoi al comandante Clemente – ”Insettopia”, con la quale abbiamo collaborato lo scorso anno nelle nostre scuole, che si occupa ogni giorno di sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’autismo. Le chiedo di prendere in considerazione questa richiesta per rispetto di quei genitori di ragazzi autistici che guidavano le auto”.

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