Un Elefante tra Nomentana e Tiburtina: apre il museo del Pleistocene

Posto sul sito archeologico risalente a circa 200mila anni fa, rinvenuto durante i lavori di urbanizzazione di Rebibbia

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Un sito archeologico risalente a circa 200mila anni fa, rinvenuto nel 1981 durante i lavori di urbanizzazione della zona di Rebibbia. Da oggi sarà l’ottavo museo gratuito della Capitale (il secondo scientifico), il Museo Casal de’ Pazzi, inaugurato questa mattina dal sindaco Ignazio Marino, l”assessore capitolino alla Cultura, Giovanna Marinelli e il sovrintendente ai Beni culturali di Roma, Claudio Parisi Presicce. Tutto partì dal ritrovamento di una zanna di elefante che diede il via a un’indagine su un’area archeologica di oltre 1.200 metri quadrati, risalente al pleistocene medio, su un deposito di origine fluviale.

FOSSILI DI ANIMALI – Nel giacimento vennero ritrovati circa 2mila fossili animali appartenenti a specie introvabili oggi nella campagna romana (l’elefante antico, l’uro, l’ippopotamo, il rinoceronte), un frammento di cranio, e oltre 1.500 manufatti che testimoniano la presenza di uomini. Di tutto questo circa un ottantina di reperti sono conservati in questo nuovo polo museale. All’interno dell’esposizione ricostruzioni interattive 3D riprodurranno il paesaggio di 200mila anni fa – con i grandi elefanti che popolavano l’area quando Roma ancora non esisteva – e permetteranno ai visitatori di assistere all’inondazione dell’antico letto del fiume Aniene. Il tutto accompagnato dalle spiegazioni di una voce fuori campo. I lavori sono iniziati nel 2000 dopo che nel 1996 la Sovrintendenza capitolina prese in carico il sito archeologico.

RAPPORTO COL TERRITORIO – Nel corso degli anni gli archeologi hanno stabilito un rapporto consolidato con il territorio grazie anche al progetto ”La scuola adotta un monumento” che ha visto gli studenti del vicino istituto comprensivo di via Palombini – che oggi hanno accolto il sindaco con striscioni e maschere da elefanti primitivi – portare avanti ricerche, approfondimenti e visite guidate agli abitanti del quartiere. Negli ultimi tempi inoltre anche gli studenti di archeologia de La Sapienza hanno contribuito alla valorizzazione dello spazio con idee e tirocini formativi.

CASAL DEI PAZZI – “Roma è tutta Roma- ha sottolineato Marino- per noi le periferie devono essere le nuove centralità. Avere un museo così importante in un’area come quella di Casal de’ Pazzi è un motivo di orgoglio. Cosi’ come lo è anche il fatto che è stato realizzato con la collaborazione di tante sapienze, alcune d questo quartiere come le scuole, e altre che provengono dalle nostre principali università”.

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