Selfie in pose piccanti, la nuova moda degli adolescenti romani

Il 30% dei giovanissimi ha posato in atteggiamenti sessuali espliciti

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Il 30% dei giovani romani posa in selfie provocanti con comportamenti sessuali espliciti, una moda sempre più diffusa che sta letteralmente spopolando sulla rete tra i giovanissimi. Il 22%, soprattutto di terza media, ha scommesso on line ed è a rischio ludopatia.

GIOVANI E TELEFONINO – Sono questi alcuni dei dati che sono stati presentati questa mattina in occasione del convegno “Selfie: l’immagine imprigionata e violata dei giovani adolescenti” che si tiene nell’ambito della seconda edizione del progetto “Pari&Impari” promosso dal Ceis Don Picchi in collaborazione con Roma Capitale per la prevenzione dell’illegalità minorile mediante azioni di peer education in molte scuole romane. In particolare è stato affrontato il tema “giovani e uso compulsivo del telefonino e tecnologie digitali”.

I RISULTATI – I dati del Ceis si basano su un campione di 3000 studenti di 14 scuole che hanno un età dai 7 anni ai 20 anni. I quartieri monitorati sono Torre Angela, Tor Bella Monaca, San Basilio, Tiburtino Corviale e Magliana. I dati sono stati ricavati da questionari anonimi. Riguardo le azioni sul territorio, i luoghi più frequentati dai ragazzi sono monitorati da un’unità mobile con operatori del CeIS, che funge anche da centro d’ascolto itinerante per i giovani e le loro famiglie. I dati mettono in evidenza che il 90% dei studenti è connesso sul web quotidianamente e per l’intera giornata. Il 60% adolescenti è sul web di notte senza che i genitori se ne accorgano. In tale contesto l’uso di telefonia di nuova generazione scalza il computer, si possono eseguire tutte le operazioni utilizzando il telefonino e in tutta tranquillità sfuggendo agli occhi di censura degli adulti, lì dove ci fossero adulti attenti a queste comunicazioni, reali per i giovanissimi quanto le poche chiacchierate tra amici, compagni che si frequentano giornalmente. Questo è il mondo sommerso dei giovani adolescenti che si affidano alla rete con disinvoltura, dove qualsiasi imbarazzo o timidezza cede e si può osare di essere altro da se stesso. Mentre il 90% ha un profilo Facebook e WhatsApp che sono divenuti dei veri interlocutori virtuali. A questo occorre aggiungere che si assiste ad una vera e propria invasione dei selfie di minori che vanno a finire in rete. Il 60% dei ragazzi ha conoscenza di amici pari e non solo che postano selfie in comportamenti sessuali espliciti. È fortissimo il rischio di essere vittima di circuiti pedofili o di ricatti.

L’ALLARME – “Questi dati – spiega Roberto Mineo, presidente del Ceis – sono un campanello d’allarme e disegnano un quadro degli adolescenti romani che preoccupa. Occorre assolutamente fare rete con le forze dell’ordine, la scuola, l’associazionismo e le famiglie per tutelare i più giovani”. “In tale contesto la famiglia ha un ruolo centrale – aggiunge Mineo – ma non possiamo lasciarla sola. Non siamo contrari ad internet ai telefonini, ma occorre aiutare i giovani a farne un uso corretto”. “La nostra preoccupazione – conclude Mineo – è per i ragazzi e le ragazze che spesso cadono vittime del web entrando in una spirale pericolosa che spesso porta a vere e proprie dipendenze: gioco, droga e sessualità distorta. Il progetto Pari&Impari vuole offrire uno spaccato reale della situazione per potere prevedere politiche educative adeguate anche ai tempi e ai nuovi modi di comunicare ed interagire dei giovani”.

 

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