Fa discutere a Ladispoli l’introduzione di un corso di lingua e cultura romena obbligatorio per 230 bambini tra i 3 i 10 anni.
Il progetto è finanziato dal governo di Bucarest e deriva da un accordo bilaterale, firmato dall’allora Ministro Fioroni, che consente uno scambio fra docenti.
LE PROTESTE – Sui social si è aperto un vero e proprio dibattito con botta e risposta al cardiopalmi. Molti genitori protestano: “Sarebbe meglio studiare bene l’inglese – dicono – e non togliere spazio a materie più importanti. Sono gli immigrati che devono imparare la nostra lingua, non viceversa”. La replica del dirigente scolastico: “Il corso non leva nulla alle altre discipline, anzi è un’opportunità e un arricchimento. E favorisce l’integrazione”.