Povertà, nel Lazio a rischio il 17,7% della popolazione

Lo studio del Censis sul welfare evidenzia le fragilità anche nei settori sanità e assistenza

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Il 17,7% della popolazione laziale è a rischio povertà, contro un valore medio del Centro Italia pari al 15%. Con la conseguenza che tra le principali preoccupazioni dei cittadini del Lazio c’è “la capacità di fare fronte alle spese sanitarie (71% degli intervistati)”. Paure che hanno portato “il 33,2% a rinunciare a spese mediche”, a fronte di una media nazionale più bassa, pari al 31,3%. Sono i dati elaborati dal Censis in occasione del rapporto ”Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali osservatorio Lazio” realizzato in collaborazione con Unipol e presentato oggi al Tempio di Adriano.

Secondo il rapporto, nel Lazio la dimensione lavoro tiene, anche se “in peggioramento nell’ultimo periodo, ma con tassi d’occupazione troppo bassi, pari al 63%, rispetto al 72% dell’Ile” de France e della regione di Berlino, e al 67% di quella di Madrid”. Quanto alla sanità regionale, lo studio del Censis rileva che funziona bene per il 42,7% dei romani. Un “valore leggermente superiore rispetto alla media nazionale pari al 41,7%” rivelano le risposte date dai cittadini. Tuttavia, spiega ancora il Censis, di “segno opposto è il giudizio dei residenti nella altre province, dove i pareri positivi riguardano il 20,1%”. Inoltre “il 79,1% delle famiglie che hanno avuto bisogno di cure negli ultimi due anni, a causa delle lunghe liste d’attesa, si è rivolto alla sanità privata. Una spesa – spiega il Censis – che pesa sui cittadini, senza significativi recuperi fiscali e, soprattutto, senza un’adeguata organizzazione e intermediazione che ne possa massimizzare l’efficacia”.

E per quanto riguarda il futuro, il Censis specifica che “non c’è alcuna strategia per i rischi futuri”, con il 56,4% dei laziali che dichiara che penserà a cosa fare nel momento in cui si presenteranno i rischi relativi alla salute, non autosufficienza e pensionistici. Un ulteriore 24,4% fa esclusivo affidamento sul welfare pubblico, il 21,3% sui risparmi, il 6,2% sull’aiuto familiare e il 6% su coperture assicurative. Nei prossimi 15 anni la popolazione del Lazio supererà i 6 milioni di residenti, ma soprattutto aumenterà l’incidenza della popolazione con più di 65 anni, che passerà dall’attuale 20,5% al 24,8%. In particolare, nel 2030 gli anziani supereranno di oltre 200mila unità i giovani fra i 15 e i 34 anni. Una situazione che per il Censis “pone problemi di sostenibilita” al sistema sanitario e assistenziale, rendendo sempre più urgente l’adeguamento dei loro modelli di gestione. Inoltre, anche sotto questo profilo, si pone il problema di accelerare nelle politiche di sviluppo, perchè nella regione vi sia più occupazione e più reddito”.

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