Li vedi agli angoli delle strade in tutta la stagione fredda, poi spariscono. Il municipio I li autorizza a vendere castagne arrosto dal 1 ottobre al trentuno marzo: sono i caldarrostai di Roma.
Una volta personaggi romantici, semplici agricoltori che dalle campagne dei monti Cimini o di Carpineto arrivavano a Roma per vendere un po’ della loro mercanzia, spargendo il profumo di castagne nelle nostre strade. L’attuale realtà di Roma è un po’ diversa, e la mappa appena pubblicata sul sito del primo municipio lo testimonia: si tratta di 38 postazioni autorizzate e dislocate in alcune aree della città e divise in zona 1: accessi Vaticano; zona 2: piazza Navona; zona 3: direttrice Corso – Spagna; zona 4: Termini e dintorni. I punti della città sono i più belli e famosi, da piazza di Spagna a via borgognona, da piazza Venezia a Torre Argentina.
A scorgere però la lista, nome per nome, si nota una assoluta maggioranza del cognome Tredicine, con una concentrazione fortissima nell’area di via del Corso. I Tredicine, famiglia abruzzese da decenni operante a Roma, non sono nuovi nel settore dei banchetti e dei carretti ambulanti a Roma. Da anni si parla del vero e proprio “impero” commerciale messo su in cinquant’anni da questa famiglia “colonizzando” gli angoli più turistici della capitale, ma finalmente l’Amministrazione municipale guidata da Sabrina Alfonsi ha avuto il merito di mettere nero su bianco lo stato dell’arte. Sarà presto la volta dei camioncini di bibite e patatine posizionati fin sotto il Colosseo? Speriamo che queste mappe aiutino a mantenere la città un po’ più ordinata…
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