Sempre a caccia di novità e sorprese i truffatori non smettono mai di stupire. Il nuovo raggiro che corre sul web si chiama la truffa della bicicletta ed ha colpito decine di vittime nel nord Italia e a Roma.
ECCO COME FUNZIONA – Si colpisce di notte. L’ignara vittima vede una bicicletta a terra e si accorge che qualcuno si è fatto male o in pericolo. All’improvviso, “dal nulla”, sbuca fuori un uomo che aggredisce la vittima e le rubba quello che ha. Anche le forze del’ordine raccomandano prudenza. Proprio oggi a Lucca è stato arrestato un giovane resosi responsabile di questo raggiro e di lesioni personali.
LA TRUFFA DEL PONGO – Dopo la truffa dello specchietto con le sue innumerevoli varianti ecco arrivare la truffa del pongo. Come funziona? E’ presto detto: durante un sorpasso, l’auto della vittima designata, viene colpita da una pallina di pongo all’altezza dei finestrini. Il colpo, grazie all’effetto della velocità, crea una striatura sugli stessi. L’effetto ottico è sorprendente: a prima vista, infatti, (basta guardare la foto in evidenza del nostro articolo per rendersene conto), il danno sembra esserci veramente.
IL RACCONTO DI UN’AUTOMOBILISTA A FIUMICINO – L’altro giorno, mentre tornavo da Fiumicino, ho sorpassato a buona distanza una macchina (un’Alfa Mito grigio chiaro metallizzato). Durante il sorpasso ho sentito un botto secco sulla mia macchina, come quando un sasso ti colpisce un vetro. Subito dopo la vettura che avevo sorpassato comincia a lampeggiarmi. Non capisco bene, ma siccome insiste mi accosto e il tale (brutta faccia; grassoccio; parlata sicula; si presenta come Emiliano) mi dice che il mio sportello gli si è aperto in faccia e lo ha danneggiato. Io sulle prime, preso di sorpresa, ci credo. Controllo sul fianco della mia macchina e vedo uno striscio bianco di cinquanta centimetri (vedi foto). Mi spavento. Mi avvicino alla macchina del tale, che ha un danno minimo, per giunta a un’altezza che non coincide col mio striscio. Comincio a insospettirmi. Tra l’altro mi dico che uno sportello, che ho chiuso con le mie mani, non può aprirsi e chiudersi perfettamente, e, se sbatte contro qualcosa in velocità, la distrugge e si distrugge. Lui dice che ha fretta, che il danno sarà di duecento euro e che se lo farà riparare dal suo carrozziere. Io tiro fuori il telefono e faccio per fotografare i danni suo e mio. A quel punto la fretta del tale diventa estrema; mi chiede se ce li ho, gli euro. Capisco la manfrina. Io dico di no. Lui chiede “a quanto posso arrivare”. Allora capisco. Gli dico che non ho niente e lui dice: “Va be’, pensi alla salute” e se ne va.
Controllo lo sfregio della mia macchina. Non è una botta, è una specie di strisciata di pongo, che si toglie fregando col dito.
In parole povere, era un tentativo di truffa. Mi hanno lanciato una pallina di pongo in velocità simulando un danno, e quando mi hanno visto resistente e fotografante se ne sono andati. Devo supporre che sia un metodo studiato con cura. Può darsi che qualcuno di voi in autostrada.
[form_mailup5q lista=”newsletter generale”]