Droni reporter, da oggi a Roma i primi voli legali

Destinati a cambiare molte professioni a iniziare dal giornalismo

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Foto archivio

Partono in volo a Roma i primi droni ‘legali’ sui cieli della capitale: ‘un piccolo passo’ che apre le porte all’uso regolamentato di questi nuovi ‘occhi’ per i giornalisti. Si tratta di due modelli italiani autorizzati dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac) che effettueranno un volo dimostrativo nell’ambito della prima conferenza del Roma Drone Conference dedicata all’uso di questi strumenti nel mondo del giornalismo.
“Il drone – ha spiegato Luciano Castro, presidente di Roma Drone Conference all’Ansa – offre al giornalista un nuovo punto di vista, non solo un’angolazione diversa ma permette di raggiungere luoghi impossibili o pericolosi, e il tutto con costi bassissimi”.

I NUOVI DRONI – Tecnicamente detti Aeromobili a Pilotaggio Remoto, i droni sono destinati a cambiare molte professioni, a iniziare dal giornalismo, e dopo anni di ‘ombre’ sul loro utilizzo il settore entra in una nuova fase di regolamentazioni. La loro maggiore diffusione ha infatti permesso di effettuare inchieste impossibili, come in zone di guerra oppure per il sorvolo della Concordia, ma sollevato anche problemi etici, come la ripresa di video su siti di incidenti stradali oppure di violazioni della privacy delle celebrità.
Da pochi mesi l’Italia si è ora dotata di una normativa nel settore che distingue gli strumenti di aeromodellismo da quelli per uso professionale e permangono ovviamente anche le regole di deontologia per l’uso giornalistico. “Gran parte dei droni che abbiamo visto finora sorvolare le città ha spiegato Castro – era di fatto illegale. Roma è una No Fly Zone e quelli di oggi sono i primi due voli autorizzati sulla capitale”.

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