Nella notte fra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2014 torna l’ora solare che resterà in vigore fino al 29 marzo 2015. Dalle 3 del mattino le lancette degli orologi dovranno essere spostate indietro di un’ora. Eppure, malgrado quei sessanta minuti in più di sonno, il cambio di orario porterà oltre 12 milioni di italiani a soffrire notevoli disagi dal punto di vista del benessere fisico ed emotivo.
SALUTE A RISCHIO – Secondo l’esperto psichiatra Michele Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, sono dietro l’angolo insonnia, inappetenza, spossatezza, fatica nella concentrazione e flessione del tono dell’umore. Le persone che ne risentiranno maggiormente sono quelle che abitualmente vanno a letto tardi o che si alzano presto.
LE CAUSE BIOLOGICHE – Le cause vanno ricercate nella cronobiologia di alcuni nostri processi fisici e mentali. “Le attività ormonali e cerebrali che regolano il sonno e le malattie dell’umore – spiega Cucchi – hanno una ritmicità sia giornaliera che mensile e annuale. Molte teorie derivate da evidenze scientifiche suggeriscono che la depressione sia proprio la malattia dei ritmi biologici: una loro alterazione precipiterebbe i meccanismi che generano la sindrome depressiva, fatta infatti non solo di mal di vivere, pessimismo, sensi di colpa e apatia ma anche di sintomi più prettamente fisici e anche più intuitivamente riconducibili ai ritmi circadiani: insonnia, inappetenza, un’oscillazione della gravità della sintomatologia nel corso della giornata”.
I CONSIGLI DELLO PSICHIATRA – Ecco quindi i 5 consigli del dottor Michele Cucchi per superare questa fase difficile senza alcun problema:
1. SIAMO GUFI O ALLODOLE? – Innanzitutto va verificato se effettivamente abbiamo un profilo da “gufo”, cioè se prediligiamo coricarci alle ore piccole, o da “allodola”, cioè se amiamo goderci le prime ore di luce del giorno. In quest’ultimo caso dovremmo risentire maggiormente dell’ora solare e, solo successivamente, capire come affrontare il disagio.
2. RISINCRONIZZIAMOCI GRADUALMENTE – È importante poi aiutare a risincronizzare i ritmi circadiani provando ad andare a letto più tardi nei gironi immediatamente prima del cambio dell’ora e alzandoci un po’ dopo nello stesso weekend, sfruttando effettivamente l’ora in più e allenarci così gradualmente al cambiamento, che altrimenti patiremo con più forza il lunedì successivo.
3. FARE ATTIVITÀ FISICA AIUTA – Gli effetti ormonali di questi cambiamenti vengono attenuati dall’attività fisica aerobica, consigliabile in questo periodo a chi non soffre di pericolosi fattori di rischio cardiocircolatori.
4. MANGIAR LEGGERO PER SENTIRSI MEGLIO – Non dimentichiamoci di mantenere uno stile alimentare fatto di pasti leggeri e non di cedere alla naturale iperfagia che si può presentare come elemento a corollario di questa sindrome, indotta da un meccanismo di compenso neurobiologico.
5. UNA LAMPADA PER RISTABILIRE I RITMI CIRCADIANI – Persone particolarmente sensibili a questi cambiamenti possono giovarsi di una specifica terapia naturale che consiste nella risincronizzazione dei ritmi circadiani mediante esposizione, in determinate fasce orarie della mattina, a luce brillante indotta da specifiche lampade, che permettono un effetto di generazione di un’alba artificiale.
[form_mailup5q]