Una foto innocente su Facebook diventa quasi un caso mediatico. Con tanto di polemiche, botta e risposta e lettere. Pratogonisti una figlia di Paolo Bonolis e Sonia Bruganelli che nei giorni scorsi hanno potuto incontrare a Roma i One Direction e scattare qualche foto, subito postate sui social.
LA POLEMICA – Il gruppo di fan ha risposto con una ridda di polemiche a quella foto. “Raccomandata” è stata la parola più gentile indirizzata.
LA RISPOSTA DI SONIA BRUGANELLI – «Non è questione di malattia, di raccomandazione o altro. Ho una casa di produzione e in questo caso c’era un motivo di lavoro se ero lì alla Elios…lo stesso motivo per cui chi ha prodotto il programma ha invitato mia figlia alla registrazione. Dire che non dovevo mandare la foto è ipocrita e falso come ormai ci siamo abituati tutti ad essere. Ricordo a tutti che dietro una registrazione televisiva ci sono molte persone che si muovono e che lavorano…è come dire che chi produce un film non può invitare all’anteprima i suoi amici a vederlo perché ci sono molti altri che poi devono fare fila per vederlo…
A me dispiace per chi non ha potuto vederli ma non è attaccando chi è stato dentro che cambia qualcosa».
SELVAGGIA LUCARELLI – «A proposito della figlia di Bonolis insultata perchè lei è riuscita a fare una foto con gli One direction e le altre che sono figlie di macellai e tranvieri no, voglio dire una cosa. Il fatto che sia una bambina con problemi di salute è per me una questione marginale, anche se ovviamente questo accresce la figura di merda di chi si è accanito su una ragazzina felice. Lo dico chiaro e tondo. L’avrei fatto pure io. Se Leon ha un sogno da bambino e realizzare il suo sogno da bambino, innocente come l’incontro con un suo idolo, vuol dire alzare il telefono e chiedere un favore in virtù del fatto che posso farlo, non ci penso un attimo. Io il giorno del compleanno di Leon ho fatto venire Favij a Milano. Lo voleva conoscere, ne ho approfittato per fargli un’intervista radio, visto che è lo youtuber con più iscritti in Italia. Ho fatto felice mio figlio. Poi magari vado al concerto di Robbie Williams e faccio la fila mentre la figlia dell’ufficio stampa passa e va pure nel backstage. E non dovete rompere le palle, ragazzine e madri frustrate e cattive che non siete altro, perchè lo fareste anche voi. Vorrei vedere se foste figlie del poliziotto o del discografico o dell’addetto stampa o del road manager se non chiedereste anche voi un bel favore a papà. Se vi impuntereste e direte: no, faccio la fila come le altre. Come no. Voi non insultate perchè odiate i privilegi, ma perchè non ne potete goderne voi in quel momento. Privilegi tra l’altro, che non tolgono nulla a nessuno. E mie care bimbeminkia, fossi vostra madre e beccassi un vostro messaggio di insulti alla figlia di Bonolis o a quella della schifosa, non solo non vedreste gli One direction ma neanche la luce del sole per un bel mesetto».
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