“Ciao, non ti ricordi di me? Ci conosciamo da trent’anni”. Comincia con queste semplici parole la “truffa del falso amico“, diffusasi ultimamente in città e con pericolose conseguenze. A minacciare il vostro portafogli, oltre che la memoria, è una presunta vecchia conoscenza di turno, che finge di ricordarsi di voi da anni per poi chiedervi improvvisamente dei soldi con un raggiro pazzesco.
LA TRUFFA – Il “finto amico”, vestito solitamente con giacca a righe, camicia bianca e jeans, è fermo in strada a bordo della sua auto, in prossimità delle strisce pedonali, e al momento del vostro attraversamento si dirige verso di voi spedito per poi inchiodare all’improvviso. Ecco il pretesto per attirare la vostra attenzione ed esclamare “ciao, ma non ti ricordi di me?” e mettere a dura prova la memoria. “Come stai? Ti trovo bene, uguale a prima, anche se con un po’ più di capelli bianchi. Sono passati 32 anni. Lavori sempre lì? Non ti ricordi che io ero in amministrazione?” continua ad incalzare il misterioso amico per convincervi. Vi chiederà soltanto il nome, fingendo di non ricordarlo, e attraverso le vostre risposte risalirà alla vostra occupazione per essere più specifico e convincente.
LA SVOLTA – “Io ho lavorato lì tre mesi, poi ho conosciuto mia moglie e ora vivo a Lugano in Svizzera. Ho un’azienda di pelli italiane e siamo felici”, prosegue il truffatore, che arriva alla svolta decisiva scendendo dall’auto e regalandovi qualche giubbotto di pelle da lui prodotto, prima di “partire”. Poi la doccia fredda. “Senti, siccome devo partire, per non avere problemi con la dogana, dammi 1000 euro per l’Iva”. Al vostro rifiuto vi chiederà di darvi una cifra a vostra scelta, arrivando quasi a sfilarvi il portafoglio e prendere quello che c’è dentro, metterselo in tasca e mostrarvi una mano gonfia di soldi, dicendo “vedi? Io non ho bisogno di soldi”. La vostra incredulità farà sì che lui possa scappare velocemente e senza essere identificato.