17 studenti del Liceo Righi eurodeputati per un giorno

Al Parlamento europeo di Strasburgo per una giornata Euroscola insieme ai coetanei di 19 paesi

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Giacomo-Santoro-foto Victor-Beres

17… Porta sfortuna, invece è andata bene!” Insieme a due professoresse, i ragazzi della 4aC del Liceo Scientifico Augusto Righi hanno rappresentato l’Italia al Parlamento europeo di Strasburgo durante la sessione Euroscola di ieri. Ancora poco noto nonostante ogni mese porti nell’emiciclo tra i 500 e i 2000 giovani, Euroscola é un programma di simulazione dei lavori parlamentari a cui accedono le migliori classi di tutta Europa: solo ieri erano presenti 457 allievi e 40 docenti da 20 paesi europei. 

Approdati a Strasburgo dopo aver superato la selezione italiana, gli studenti hanno avuto l’opportunità di presentare la scuola e porre domande sul lavoro dell’Unione direttamente ai funzionari, tra cui un italiano, Leone Rizzo, venuto apposta da Bruxelles. E’ stata la dolce Elena Cosentino a parlare del Liceo Righi e delle radici comuni dell’Europa, che affondano nella cultura greco-romana.

Il pomeriggio è stato invece dedicato alla simulazione delle commissioni parlamentari e alle relazioni dei portavoce, seduti sui seggi normalmente riservati a Martin Schultz e ai vicepresidenti del Parlamento. Ed è toccato proprio a un romano, Giacomo Santoro, presentare il rapporto sul futuro dell’Europa e rispondere alle domande dell’assemblea, in un buon inglese non sempre scontato per gli italiani. Se durante le vere sessioni parlamentari, infatti, sono tutte e 24 le lingue ufficiali ammesse, a Euroscola l’interpretazione è fatta solo in inglese, francese e tedesco. “Giacomo diventerà famoso”, scherza uno dei suoi compagni. “No, non sto scherzando!”

A proporre il progetto è stata l’insegnante di storia e filosofia, Clelia Dorbolò, che riconosce la maturità dei suoi ragazzi: “Io li ho instradati, ma è tutta farina del loro sacco”. Ancora una giornata nella “bella e leziosa” Strasburgo, come la definisce l’insegnante di inglese Valeria Garrassini Garbarino, e poi la 4aC tornerà all’ombra di quei Fori che ricordano che l’Italia un certo ruolo in Europa l’ha avuto – e potrebbe averlo ancora.

foto Victor Beres

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