È arrivato il momento di spostare le lancette. Torna, infatti, in vigore l’ora solare. Come ogni anno, ci aspettano giornate più corte ma, col passaggio all’ora solare, anche sessanta preziosi minuti in più di sonno. Nello specifico, la notte fra sabato 24 e domenica 25 ottobre 2015 le lancette dell’orologio andranno spostate indietro di un’ora. Il cambio avverrà allo scoccare delle 3 del mattino, che diventeranno nuovamente le 2. L’ora solare resterà fino a marzo, momento in cui sarà nuovamente sostituita dall’ora legale.
ECCO CHI PUÒ RISENTIRE DEL CAMBIAMENTO DI ORARIO – Il cambiamento del ciclo del sonno puntualmente mette in apprensione chi teme di soffrire dell’effetto jet lag ma, secondo il professor Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno Onlus, il sonno non risentirà affatto del ritorno dell’ora solare. “Se si esclude un prudente 10% della popolazione affetto da disturbi del sonno – spiega Peverini – riportare indietro di un’ora l’orologio e dormire di più almeno per una notte, infatti, non è generalmente un problema. Gli italiani, come gli europei, sono ormai abituati a viaggiare sempre di più e si adeguano più facilmente alle differenza di fusi orari. Insomma, un’ora di differenza non è uno scarto temporale tale da incidere in modo determinante sull’orologio biologico e sulle abitudini quotidiane. Diverso, invece, il discorso per quanti hanno problemi di sonno, per i quali il passaggio prima all’ora legale, in primavera, e poi il ritorno a quella solare, in autunno, costituisce un elemento aggiuntivo di preoccupazione alla già comunque non facile relazione con il sonno ed i suoi cicli”.
COME COMPORTARSI – Secondo il professor Peverini, “i dibattiti su un’utopica eliminazione dell’ora solare sembrano strumentali e di parte; un problema di principio, come se per legge si venisse espropriati di personali ritmi biologici, di abitudini più o meno efficaci al riposo; e non tanto di una sostanziale riduzione di salute”. E poi “c’è il 10% della popolazione affetto da disturbi del sonno, come insonnia e apnee notturne, soggetti in cui queste eventuali difficoltà con le variazioni di ritmo giorno-notte non sono una semplice alterazione del benessere ma una vera e silenziosa sofferenza”. E per quanti continuano ad essere convinti che, al di là dei casi patologici, un semplice spostamento di 60 minuti dell’orologio sia un problema, il professor Peverini ha suggerito alcuni comportamenti idonei a favorire una buona “igiene del sonno”: mantenere un sonno normale il sabato sera, quando gli orologi saranno regolati indietro, e svegliarsi al mattino secondo il solito orario; il sole sorge un’ora prima: bloccare la luce e tenere la zona notte buia fino al risveglio. La luce che si manifesta anticipatamente rispetto ad un orario abituale, infatti, può disturbare il sonno. È meglio continuare a dormire in una stanza buia. Al risveglio, invece, assumere più luce possibile perché essa aiuta a risvegliarsi e contribuisce a regolare l’orologio biologico; la fototerapia (light therapy) è un efficace trattamento del Disturbo Affettivo Stagionale (Das), tipico di questo periodo e di alcune forme di depressione; i cibi da preferire sono principalmente il pane, la pasta, il riso, la lattuga, il radicchio, alcuni formaggi freschi, la zucca, le rape ed i cavoli, oltre al latte caldo e alla frutta zuccherina; la sera evitare cibi elaborati o conditi eccessivamente (curry, pepe, paprika, troppo sale). Sconsigliati superalcolici, cioccolato e bevande ad elevato contenuto di caffeina e teina, ha concluso il direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno.
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