Il panettone, tradizionale dolce natalizio di Milano, ma celebre in tutto il Pianeta, sembra non risentire di alcuna crisi. Secondo i dati diffusi dalla Cna di Roma, spiega Bernardino Bartocci, presidente Associazione Panificatori, “negli oltre 400 forni romani, le vendite hanno mantenuto le posizioni degli ultimi anni. Con un leggero incremento, dovuto all’aumento di forni che producono dolci artigianali”. “Ormai – aggiunge Bartocci -, per ogni quartiere della capitale ci sono forni che producono panettone artigianale”. Eppure, questo inconfondibile dolce della tradizione natalizia farcito con uvetta e canditi potrebbe nascondere un serio pericolo per i consumatori. Ad affermarlo è la dottoressa Chiara Manzi, direttore scientifico di Art joins Nutrition Academy e massima esperta in Nutrizione Culinaria in Europa.
QUALI PANETTONI EVITARE – Intervenuta ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi”, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, la dottoressa Manzi ha infatti messo in guardia gli ascoltatori. «Quella crosta marroncina che noi vediamo sul panettone – ha spiegato – è una sostanza cancerogena che si chiama acrilamide». «Nessuno lo sa – ha aggiunto – perché nessuno lo dice». Da quali panettoni, quindi, dobbiamo guardarci? «I panettoni più chiari, quelli dorati – ha precisato –, sono più sicuri sotto il profilo nutrizionale rispetto al tipico panettone scuro».
PERICOLO ACRILAMMIDE – Sulla sicurezza dell’acrilammide, una sostanza tossica che si forma durante i processi di cottura ad alte temperature, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) era tornata a esprimersi la scorsa estate su indicazione della Commissione Europea. Dopo aver valutato i risultati di oltre 43mila campioni di alimenti raccolti e analizzati in 24 Paesi europei tra il 2010 e il 2014, l’Efsa aveva confermando il rischio cancerogeno per l’uomo. Una posizione che si aggiunge a quella presa dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) che aveva definito il composto un “probabile cancerogeno per l’uomo”.
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