Dalla pagina Facebook del commissariato di polizia postale arriva il nuovo allarme CryptoLocker. “In queste ore – spiegano gli agenti – è in atto una nuova ondata di e-mail con mittenti vari (Istituti, Enti, gestori telefonici e fornitori di servizi) contenenti link e/o allegati che una volta seguiti o aperti installano nel sistema informatico il virus in grado di criptare tutti i dati presenti all’interno dello stesso e nei dispositivi ad esso collegati”.
LA TRAPPOLA – La trappola scatta quando il malcapitato di turno apre l’allegato e il virus annidato in pochi secondi cripta tutti i file del computer, bloccandolo. Per rientrare in possesso dei propri dati bisogna così pagare un vero e proprio riscatto che viene richiesto da chi ha diffuso il CryptoLocker.
I DATI – Oltre a cifrare i dati, il virus si diffonde utilizzando i contatti del programma di posta elettronica del computer infetto. A tutti gli indirizzi email presenti nella rubrica arriva così una email contenente il virus stesso.
SEQUESTRO DATI – Quello del “sequestro” dei dati è un fenomeno che risale a qualche anno fa. Cryptlocker, TorrentLocker, Cryptowall, sono solo alcuni dei software utilizzati dagli hacker per tenere in scacco gli utenti di tutta Europa. Questi virus si nascondono anche in alcuni link sospetti su Twitter e Facebook e all’interno delle applicazioni scaricate da internet.
COME CONTRASTARE IL VIRUS – La polizia postale dà quindi alcuni consigli per arginare il fenomeno e contrastare la diffusione del CryptoLocker:
– Non seguire link o aprire i file “sospetti”
– Cestinare le e-mail sospette
– Procedere a un costante aggiornamento del proprio antivirus
– Effettuare con scadenza ravvicinata il backup dei dati presenti nel proprio supporto informatico al fine di evitare la perdita degli stessi
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