Ennesima aggressione omofoba a Roma, in via Celio Vibenna, ai danni di due giovani omosessuali. Lo denuncia il Gay center. Luca, sposato in Spagna con il suo compagno, stava camminando nella notte del 12 gennaio in compagnia di un suo amico quando sono stati rincorsi da un gruppo di circa 10 ragazzi tra i 20 e i 25 anni che hanno iniziato a insultarli gridando frasi come “Ecco un frocio, ecco un altro, andate via dall’Italia, tanto morirete di Aids” e altri epiteti vari. Uno degli aggressori li ha minacciati con una bottiglia che si è rotta a poca distanza dai due amici. Il gruppo di aggressori gridava “Viva il Duce”. Luca e il suo amico sono riusciti fortunatamente ad allontanarsi e a chiamare il 113. Luca ha sporto denuncia alla polizia e ha contattato la Gay help line, il numero verde contro l’omofobia 800713713, per denunciare l’aggressione.
LA DICHIARAZIONE DI MARRAZZO – «Ancora una volta – dice Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay center – siamo di fronte ad un episodio di omofobia e di violenza a Roma. Ci sono bande di bulli, gruppi che usano la violenza, ma anche molti che rimangano inerti ad osservare senza reagire, come se condividessero tali azioni. Aspettiamo l’esito delle indagini augurandoci che questi aggressori vengano identificati, ma il dato delle denunce di aggressioni verbali o fisiche è purtroppo alto. Il fatto che Luca sia regolarmente sposato in Spagna stona ancor di più con quanto avviene da noi. Dove non solo le coppie non hanno diritti, ma come è accaduto spesso sono vittime di aggressioni. A chi dice che l’omofobia in Italia non esiste e che non c’è bisogno di norme che la contrastino consigliamo di prendere nota di questa e di altre aggressioni. Servono aggravanti di pena per reati come questo e norme che contrastino l”omofobia. Il caso è stato segnalato all’Oscad – conclude Marrazzo – l’osservatorio di polizia e carabinieri contro le discriminazioni, e all’Unar, l’ufficio contro le discriminazioni della presidenza del Consiglio».
IL PRECEDENTE – L’ultimo episodio era avvenuto neanche un mese fa: un giovane attivista dell’associazione Luiss arcobaleno era stato aggredito insieme al ragazzo con cui stava trascorrendo la serata con insulti omofobi, calci e pugni da due turisti, probabilmente russi, su ponte Garibaldi, a Trastevere. Il giovane aveva riportato la frattura del naso e diverse ecchimosi con una prognosi di 25 giorni, mentre il compagno ha avuto due punti al labbro e 10 giorni di prognosi. La polizia, prontamente chiamata a intervenire, non è giunta in tempo per fermare gli aggressori. A denunciare l’accaduto è il circolo di cultura omosessuale ”Mario Mieli”, che in una nota aveva espresso «tutta la vicinanza e solidarietà ai ragazzi aggrediti».
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