La “teoria del mondo di mezzo”, quello in cui “tutti si incontrano” non è una invenzione della procura. Le parole così come le hanno pensate le menti del sodalizio rivelato ieri dal procuratore capo Pignatone è in video e intercettazioni. Sono spezzoni audio, immagini rubate ma soprattutto pezzi di intercettazioni quelle che i carabinieri hanno diffuso nelle scorse ore a corredo delle notizie fornite nella conferenza stampa della procura.
OBIETTIVO GUADAGNARE – ome si vede nel filmato pubblicato da “Meridiana Notizie” i protagonisti del sodalizio criminal-imprenditoriale non andavano per il sottile. Il loro obiettivo era “guadagnare” e sapevano a chi rivolgersi. Frequentavano abitualmente i palazzi che contano a Roma e non usavano mezzi termini con chi doveva pagarli. “Glielo devi dire, nella strada comandiamo sempre noi”.
NOSTRI ESECUTORI – Sapevano cosa fare e come inserirsi al momento giusto, perché gli affari li comandavano loro: “Questi devono essere i nostri esecutori – dice un altro – devono lavorare per noi”. Poi le minacce: “Allora il dieci mi paghi te. Ti taglio la gola. Portami i soldi oppure ti ammazzo a te e tutti i tuoi figli, a pezzo de m…”. E così via in un intreccio ormai inestricabile in cui “si vendeva il prodotto” a tutti e sempre… si “bussacchiava” alle porte della politica e ci si “offriva” per realizzare i loro progetti. “Teneteci presenti per i progetti che c’avete. Che c’avete? […] Te lo faccio io, perché se poi vengo a sappi che te lo fa un altro, capito? Allora è una cosa sgradevole…”
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