Più di mezz’ora solo per andare da San Giovanni a Vittorio Emanuele sulla linea A. Il caos della metro lunedì mattina dalle nove del mattino, piena ora di punta, alla fermata piazza di Spagna ha avuto ripercussioni su una ampia parte del sistema dei trasporti romano. Dai lunghi tempi di attesa dei bus, alla folla degli utenti della linea A fermi su Piazza dei Cinquecento perché sottoterra i treni non passavano più per minuti e minuti, fino ai tempi infiniti per percorrere poche fermate.
Dopo il crollo di un soffitto alla stazione Spagna le prime testimonianza, come quella da noi raccolta presso un’utente che chiameremo Graziella, raccontano di una vera e propria odissea: “La giornata è iniziata male – dice al telefono la signora appena salita sulla metro B direzione Laurentina – ci abbiamo messo più di mezz’ora solo per fare dalle fermate di San Giovanni a Vittorio Emanuele”. “Poi a un certo punto gli abbiamo chiesto di farci scendere a Vittorio Emanuele perché non ne potevamo più”.
Un’altra ragazza, esausta quasi piangendo parla disperata: “Dovevo essere al lavoro per una riunione importante. Sono in ritardo già di un’ora. Non so cosa devo fare. Sono bloccata qui”.
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La situazione è andata peggiorando intorno alle dieci e le ripercussioni si sono fatte sentire lungo tutta la linea A con attese per i passeggeri e banchine piene. Mentre a Roma si discute di miglioramento del servizio, investimenti futuribili e linee metro di domani i cittadini continuano a soffrire l’inefficienza di un servizio da terzo mondo.
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