La decisione è arrivata ieri: la Regione ha revocato, con una delibera di giunta, il cosiddetto “scenario di controllo” del Piano di gestione dei rifiuti. In sostanza viene eliminata la possibilità di derogare alle normative nazionali ed europee in materia di rifiuti, così come prevedeva il Piano regionale dei rifiuti approvato dalla precedente Giunta.
Con la decisione di ieri quindi non si potrà più, in caso di mancata riduzione della produzione dei rifiuti e di percentuali di raccolta differenziata inferiori al 65%, derogare agli adempimenti di legge se il Comune risulterà inadempiente. «La decisione odierna della giunta, che passa ora al vaglio e all’approvazione del consiglio regionale, riafferma il principio per cui “il complesso delle attività e dei fabbisogni degli impianti necessari a garantire la gestione dei rifiuti urbani” va imperniato sulla raccolta differenziata porta a porta, per la quale la giunta Zingaretti ha già stanziato nel nuovo bilancio 150 milioni di euro» spiega una nota della Regione.
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La delibera rappresenta quindi il primo passo del processo di monitoraggio e aggiornamento del piano gestione dei rifiuti nel Lazio. «Processo che si realizzerà attraverso la concertazione con enti locali e associazioni. La delibera approvata va incontro, tra l'altro, alla richiesta di abrogazione dello “scenario di controllo” chiesta dal referendum regionale – promosso da un ampio fronte di comitati e Comuni – la cui indizione sarebbe prevista entro il prossimo mese di agosto, permettendo in questo modo un risparmio per la Regione tra i 10 e i 20 milioni di euro».
Intanto, a chiarire i dubbi della popolazione locale sulla possibilità di un’altra proroga alla discarica di Malagrotta, ieri ci ha pensato il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando il quale ha affermato a margine di un incontro: «Non ci sarà l’ennesima proroga di Malagrotta» ma «c’è la decisione della chiusura di Malagrotta, perché abbiamo dato una coda temporale (entro il 31 luglio, ndr) per arrivare poi a una chiusura che è definitiva a prescindere dall’attivazione del nuovo sito. La garanzia più importante è questa: non aspetteremo che si realizzi la nuova discarica».
Rispetto alla firma del nuovo decreto per il commissario Goffredo Sottile, il ministro dice che arriverà in settimana». «Abbiamo chiesto a Regione e Comune di attivarsi per prevedere una fase ponte in cui i rifiuti possano essere portati anche fuori regione», ricorda Orlando. La scelta del sito della discarica toccherà «al tavolo tecnico», e «il commissario non sarà lo strumento che deve sostituire gli enti locali», spiega il ministro, «ma lo strumento a loro disposizione per fare più velocemente». Poi, sul nuovo sito, il ministro ha ulteriormente precisato «abbiamo dato un elemento certo, che il nuovo sito non sarà nella Valle Galeria, non insisterà di nuovo in quella zona».
Quello di Orlando sembra quindi essere un “no” definitivo all’ipotesi Monti dell’Ortaccio. Un’ipotesi che anche ieri agitava i residenti che hanno chiesto lumi al neo presidente del Municipio Veloccia che in una nota ha voluto «tranquillizzare i molti cittadini di Valle Galeria che con grande preoccupazione hanno segnalato al nostro Municipio lavori in corso con movimento di camion nella zona di Monti dell’Ortaccio». Veloccia ha chiarito che «il sopralluogo effettuato dai vigili non ha riscontrato alcuna irregolarità nell’attività di movimento terra in corso, che è riconducibile ad una cava già esistente in zona da tempo e regolarmente autorizzata. Questi lavori quindi non sono assolutamente riconducibile all’area interessata alla discarica di Monti dell’Ortaccio».
cq