È iniziata in Campidoglio, con oltre due ore di ritardo, la riunione della Giunta capitolina, allargata ai consiglieri Pd, quella che potrebbe essere l”ultima presieduta dal sindaco Ignazio Marino. Il primo cittadino è stretto dalla morsa delle minacce di addio assessori e consiglieri dem, ma sarebbe recalcitrante a rassegnare le proprie dimissioni. A quanto si apprende una parte dei consiglieri comunali del Partito democratico, quelli piu” vicini alla componente renziana, durante la riunione in Campidoglio con il sindaco Ignazio Marino e i suoi assessori avrebbero chiesto al primo cittadino di rassegnare le dimissioni.
LA FESTA – Fascisti di Casa Pound, dirigenti e militanti di Fratelli d”Italia, deputati del Movimento 5 Stelle. Oggi la piazza del Campidoglio è tutta loro. Sorridono, rilasciano interviste, organizzano la festa che sentono imminente: “Vai a prende” le bandiere- ordina Federico Mollicone di Fdi a un giovane- i tricolori me raccomando, senza le aste. Poi li porti qui in Campidoglio e li nascondi per bene: appena le dimissioni sono ufficiali, le tiriamo fuori e cominciamo a sventola”, dobbiamo esse” i primi”. Nel frattempo, mentre la riunione della giunta e” in corso e all”esterno arrivano notizie che neanche in un film di Fantozzi (“I consiglieri del Pd hanno invaso l”aula e tengono in ostaggio la giunta”), la polizia transenna la piazza sotto alla Lupa. Giornalisti e operatori, tanti, vengono assiepati a distanza dalla scala che porta al Palazzo senatorio. I turisti affacciati al belvedere che da” su via dei Fori imperiali non capiscono. ”Move to the other side”, dice la polizia. Incerti, obbediscono, si muovono sull”altro lato. Dove intanto il folklore da giornata campale si e” arricchito di personaggi e bandiere. Ci sono tre rarissimi sostenitori di Marino con cartelli che invitano il sindaco a non dimettersi; c”è il militante grillino che va a sbandierargli il drappo a cinque stelle sotto al naso; ci sono i rappresentanti dell Casa della pace e ci sono i ragazzi di Giorgia Meloni che li sfottono.