Elezioni, Giachetti in campo: “Cambiare Roma”. Fassina sfida il Pd

L'annuncio ufficiale in un video postato sui social network. Domenica la Sinistra nei municipi

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Dopo l’ufficializzazione da parte del presidente Renzi, il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti ha dato il via venerdì pomeriggio alla sua candidatura alle primarie per il Campidoglio con un videomessaggio su Facebook e Youtube. “Ho deciso di partecipare alle primarie per il sindaco di Roma.

CANDIDATURA ATTESA – Ci ho messo un po’ di tempo, non solo per un pizzico di paura che penso sia naturale, ma anche per una forma di rispetto per un impegno che so sarà immenso, gravoso”. Con uno sfondo da “Grande Bellezza” del centro di Roma Giachetti parla dal Gianicolo della “Roma da cartolina” ma non dimentica “la Roma delle periferie, dove tante persone normali devono combattere per andare al lavoro o a scuola”. Ricorda come molti dicono di “voler cambiare città”, ma a questi replica: “è Roma che dobbiamo cambiare”.

CAMBIARE ROMA INSIEME – Nei due minuti e mezzo di video il candidato Giachetti promette: “Io ci metterò del mio, ma Roma non cambierà mai se si delega tutto a una persona o anche a una squadra, per quanto in gamba. Roma deve cambiare nei suo modi, ciascuno di noi deve sentirsi chiamato in causa per produrre questo cambiamento. Intanto – sottolinea – dobbiamo perdere questa delusione acquisita negli anni pensando che non possiamo fare nulla, chi avrà l’amministrazione avrà il dovere che ciascuno si senta partecipe del riscatto di questa città perchè questa è una grande città. Spesso si sente dire ”qui è brutto, cambio città”. No, no, noi dobbiamo cambiare questa città, il mio impegno à cambiare questa città e anche il modo di fare politica”.

EMAIL PER PARTECIPARE – E prosegue: “Mi piacerebbe se la mia candidatura fosse il modo per far sì che tanti romani riprendano la voglia di partecipare, di impegnarsi per cambiare le cose”. Per questo Giachetti ha diffuso la email giachettiroma@gmail.com “a cui inviare disponibilità a dare una mano, consigli e idee sul futuro di Roma, le piccole cose da cambiare nella vostra via, nel vostro rione” perchè “la cosa più importante che le primarie possono assicurare è un salto di qualità nella consapevolezza di ciascuno di essere importante e decisivo in questo cambiamento”.

IL SOSTEGNO DI ZINGARETTI – L’onorevole Pd “romano e romanista” come aveva detto con una battuta Renzi, cresciuto tra Monteverde e Gianicolo, dovrà ora costruire il suo progetto per conquistare il Campidoglio. Ha già ottenuto il sostegno del presidente della Regione Nicola Zingaretti che aveva detto “se si candida, sosterrò Roberto Giachetti sindaco. Come ha detto Renzi, è un candidato credibile che può vincere e questo è il più importante obiettivo guida in una situazione molto difficile” mentre Goffredo Bettini, protagonista di tante stagioni politiche a Roma ha ricordato come “la storia di Giachetti testimonia una fiducia nelle forme più libere di democrazia e partecipazione. Se il segretario Renzi mi chiederà un consiglio o un’opinione, glieli darò. Ma solo a lui. Per il resto, su Roma sosterrò le indicazioni, se emergeranno, del segretario nazionale”.

LA SFIDA DI FASSINA – Prima di lanciarsi però nel confronto con la sua città Giachetti chiede una competizione vera nella sinistra all’interno del perimetro delle primarie. Per ora non ci sono avversari da sfidare ma solo un grande oppositore che alle primarie ha già detto no: quello Stefano Fassina che vivrà con questa candidatura la sua doppia sfida. Quella al Pd e a quella parte della Sinistra che vorrebbe confrontarsi con i democratici. Ieri in una conferenza stampa l’ex sottosegretario all’Economia ha ribadito provocatoriamente la sua posizione: “Non ci sono le condizioni per un programma condiviso, abbiamo fatto 10 proposte specifiche al Pd e aspettiamo una risposta.

NO ALLE PRIMARIE – Senza programma condiviso le primarie non si possono fare, perchè tra programmi alternativi scelgono gli elettori, mentre Le primarie servono a scegliere chi interpreta meglio un programma fondamentalmente condiviso intorno al quale si costruisce una coalizione. Qual è il programma del Pd per Roma?” – ha chiesto, annunciando  per domenica la sua prima giornata di ascolto dei territori: insieme ai suoi sostenitori ci saranno tavoli in ciascuno dei quindici municipi, a partire dal serpentone di Corviale dove sarà presente lo stesso Fassina. “Io domenica mattina sarò a via Mazzacurati – ha sottolineato – dove discuteremo di Urbanistica, uno dei nodi molto rilevanti dal punto di vista dei segnali discontinuità”.

GIORNATA DI ASCOLTO – “Con noi figure molto autorevoli che daranno il loro contributo alla discussione, dagli ex ministri Bray e Visco a Laura Pennacchi, il presidente della fondazione Angelo Vassallo, uno dei consiglieri di Al Gore per le politiche ambientali e tanti altri – spiega Fassina – con i quali proveremo a discutere di mobilità sostenibile soprattutto delle perifierie, del ciclo dei rifiuti, del debito di bilancio di Roma Campitale, degli asili nido che non vanno privatizzati, del salario accessorio dei dipendenti capitolini che rischiano di perdere 3-400 euro su stipendi di 1.200”.

SUI CANDIDATI – Se su Giachetti dice “è stato un ultras del jobs Act, dell’intervento sulla scuola. Del Salva Italia, delle trivellazioni a go go, dell’Italicum e della revisione della Costituzione, insomma delle ragioni principali che mi hanno spinto fuori da Pd una disponibilità di Walter Tocci a entrare in campo sarebbe una novità molto interessante di cui discuteremmo con grandissima attenzione”.

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