Comune di Roma, parla Peciola: “Diamo fastidio, ma teniamo viva la maggioranza”

Intervista a tutto campo al capogruppo del partito di Niki Vendola in Aula Giulio Cesare

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Alcuni giornali romani scrivono addirittura di una prossima estromissione di Sel dalla maggioranza. Chi dice che il Sindaco Ignazio Marino ha già pronti i consiglieri per sostitute quelli di Vendola in caso di loro defezione o solo appoggio esterno alla maggioranza. Altri, come il Messaggero di oggi, sostengono che il Pd ambisca alla poltrona del vicesindaco Luigi Nieri. Così abbiamo chiesto al capogruppo capitolino di Sel Gianluca Peciola se si tratti solo di rumors strumentali o è qualcosa di più.

R: Voglio sperare, anzi ne sono convinto – ha esordito Peciola-  che il modello della campagna acquisti alla Scilipoti sia da escludere.

D: Ma delle frizioni con Ignazio Marino esistono…
R: Più che di frizioni parlerei di posizioni che possono anche risultare indigeste, ma le abbiamo sempre esposte lealmente e pubblicamente. Parlo del personale, delle partecipate per arrivare al patrimonio. Capisco che qualcuno si voglia uniformare al modello Renzi che lascia poco spazio anche alla dialettica interna….

 

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D: Un pò quello che ha detto alcuni giorni fa a Milano il sindaco Pisapia che ha parlato di un attacco al modello Milano di alleanze a sinistra.
R – Certo, perché il Pd sta giocando all’esaurimento della dialettica politica nel suo stesso corpo. Vecchia storia che vede un centro, una sinistra, una estrema sinistra, il partito degli industriali, quello della finanza ecc. Ma a Roma non è così perché c’è un pluralismo costituzionale nella maggioranza che ritengo sia una cosa bella e da valorizzare. Quindi ci vuole pazienza….

 

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D: Mi sembra che di pazienza Marino ne abbia dimostrata ben poca se alle dodici domande del vicepresidente della Regione Smeriglio a Sabella sui fatti di Genova ha risposto piccato che chiunque tira in ballo il suo assessore alla legalità sta con le mafie.
R: In effetti anche noi siamo rimasti molto colpiti da queste affermazioni, ma la situazione è stata chiarita con le successive dichiarazioni del sindaco Marino che ha confermato la propria fiducia al vice sindaco Nieri invitando, anche lui, a fare chiarezza sui fatti del G20. Un passo indietro che dimostra un certo coraggio. Tuttavia posso dire che l’intervista di Sabella ha avuto il merito di riproporre scenari inquietanti soprattutto quando afferma che qualcuno voleva ci scappasse il morto fra la polizia. Una conferma che pezzi dello Stato, come ormai succedeva in Italia da decenni, seguivano la strada della destabilizzazione. Sabella ha avuto il coraggio di dirlo lasciando aperta sia la possibilità della commissione parlamentare che quella della riapertura dell’indagine.

 

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D: Qualunque sia la soluzione, parlamentare o giudiziaria, l’operato dell’assessore alla legalità rimane comunque sotto i riflettori dell’opinione pubblica.
R: Ne avrei voluto parlare anche al sindaco… ma per me un assessore che si sottopone a tutto questo va promosso e valorizzato. Infatti quando qualcuno parlò di sue dimissioni noi dicemmo subito che Sabella aveva avuto il coraggio di riaprire tutta la questione di quel G20 a Genova, per ristabilire la verità. Marino avrebbe dovuto solo apprezzare il coraggio dell’assessore che si oppone a pezzi deviati dello Stato, anziché attaccare Smeriglio.

D: Tornando alla situazione di Roma mi pare che nel mondo politico circoli ancora molta inquietudine per gli sviluppi dell’indagine su ‘Mafia Capitale’.
R: Al di là delle inquietudini quello che conta è il lavoro che sta facendo la magistratura sulla presenza della mafia a Roma, come noi sostenevamo da anni. Quindi non resta che attendere, ma ricordiamo che questa amministrazione è stata la prima a dire che doveva finire l’epoca delle emergenze come quella abitativa dei residence o quella sui campi rom che alimentavano un circuito di interessi malsano. Sui residence si sta procedendo con la chiusura mentre in bilancio ci sono risorse comunali e regionali. Con queste si potranno erogare i bonus alla famiglie che dovranno trovare alloggi di mercato. Invece sui campi rom non si stanno facendo progressi: qui bisogna fare un’operazione che non sia più paternalistica. E’ ora di finirla con un certo buonismo, anche dell’associazionismo cattolico e no, che tende ad evitare conflitti. Qui è un problema di diritti, ma soprattutto di doveri per i quali se ad esempio una famiglia di nomadi non manda i figli a scuola, bisogna obbligarla come si fa per qualunque famiglia romana. Idem per la permanenza nei campi, che per molti nomadi sta diventando eterna. L’operazione è complicata, ma possono venir trovate soluzioni abitative anche fuori Roma e chi fra loro ne ha diritto può anche accedere alla casa popolare o al bonus casa, ma questi soggetti devono uscire dalla perenne e artificiale emergenza. L’assessore Francesca Danese ci sta lavorando.

D: Passando ad altro, ci pare che sulla questione di Ostia non abbiate le stesse posizioni del Pd. Ormai lì è tutto commissariato, sempre nella logica dell’emergenza.
R: Personalmente ho accusato di poca serietà il commissario del Pd locale, il senatore Esposito, perché ha chiamato in causa elementi gravissimi senza specificarli e penso che la faccenda sia stata gestita con una certa confusione anche perché non si capisce se Esposito sia solo il commissario del Pd o abbia un ruolo istituzionale. Intanto precisiamo che noi non siamo “commissariati” nemmeno da Orfini. Non esistono commissari del centro sinistra, ma solo del Pd. Poi è nostra opinione che si debba andare subito alle lezioni di quel municipio ponendo fine ai giochini della supergiunta che hanno mandato allo sbaraglio personaggi come l’on. Causi. Per quel voto occorrerà mettere in campo le migliori figure dell’antimafia che da decenni lavorano sul sociale. Così si avvicina la società civile alle istituzioni, mentre oggi si parla solo di super prefetti, super commissari ecc. In ogni caso va detto che il Pd ha avuto il coraggio di rimettersi in discussione senza esitazioni. Poi, più in generale, non è un mistero che noi ci siamo spesso differenziati dalle posizioni di quel partito ad es. sulle politiche del personale, sulle maestre gli asili, sul sociale, sulle municipalizzate, ma lo ripeto: questo fa parte della sana dialettica interna alla coalizione.

D: Insomma, date un po’ fastidio ma per il bene della coalizione. Detto questo parliamo delle elezioni di maggio a Ostia. La situazione che danno attualmente i sondaggi su Roma non è rosea: gradimento del sindaco piuttosto basso, meglio quello del Pd di Renzi e soprattutto astensionismo al 50%. Che cosa si aspetta Sel da questo test?
R: Il distacco dei partiti dalla gente è un fenomeno che vediamo anche noi, per questo ci stiamo riorganizzando sui territori, sosteniamo le esperienze di mutualismo sociale e stiamo riorganizzando la segreteria con la presenza di forze sociali. Certo, il terremoto c’è stato, ma dobbiamo anche segnalare alla opinione pubblica gli elementi di grande discontinuità rispetto al passato e che segnano un punto di vantaggio sia per la coalizione che per il sindaco.

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